Plastica nel mediterraneo, una riflessione in occasione del Earth Day

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Come già evidenziato da Giovanni Soldini nell’ambito dell conferenza “Oceani di plastica e di ghiaccio” tenutasi all'università milanese di Bicocca la situazione della plastica nei nostri mari è ormai al livello di un’emergenza e il mar Mediterraneo purtroppo ne è altrettanto interessato. 

Questa consapevolezza ha portato alla nascita di progetti virtuosi quali quello quadriennale ”Plastic Busters Map”, il primo a interessare più paesi affacciati sul Mediterraneo che scelgono di coalizzarsi e coordinarsi per salvaguardare le aree marine protette dal crescente inquinamento.

Il progetto è stato presentato all’università di Siena ed è stato finanziato anche dal fondo per lo sviluppo regionale stanziato dall’Europa e vede come protagonisti paesi come Albania, Croazia, Italia, Grecia, Spagna e Slovenia, trai siti “sorvegliati speciali” ci sono inoltre il santuario Pelagos e l’Arcipelago toscano.

Lo scopo è di valutare l’impatto dell’inquinamento plastico sulla fauna marina in modo da poter in seguito studiare metodi specifici per combatterlo, la scelta dell'università toscana è inoltre dovuta all’iniziativa “plastic busters” che ha promosso in linea con il costante impegno nel combattere l'inquinamento plastico negli ambienti marini.