Mercato nautico 2017, come sta andando?

Confermati tutti i trend dei mesi scorsi! Il mercato nautico nel 2017 viaggia a gonfie vele e non sembra volersi fermare. Le sensazioni già avvertite da molti addetti ai lavori hanno trovato riscontro formale nel corso della tavola rotonda patrocinata da Ucina Confindustria Nautica, tenutasi lo scorso 17 giugno a Santa Margherita Ligure. Oltre a numerosi imprenditori, alla convention era presente anche il Presidente della Regione LiguriaGiovanni Toti, il quale ha colto l’occasione per ribadire la centralità del settore nautico a livello nazionale e promettere un impegno pluriennale per un asset tanto strategico. L’ottimismo del governatore è giustificato dai numeri che il comparto ha fatto registrare negli ultimi mesi: +18% il fatturato delle nostre aziende nel 2016, con l’Italia primo paese esportatore mondiale della cantieristica nautica. Altra evidenza dell’ottimo stato di salute del settore è l’attenzione mostrata dagli addetti ai lavori per il prossimo Salone Nautico: il 92% delle aziende che ha partecipato all’edizione 2016 ha già confermato la propria presenza e, di queste, il 51% chiede di ampliare la propria area espositiva. Tra i nomi eccellenti presenti alla kermesse genovese ricordiamo Azimut YachtsGottifredi MaffioliVolvo PentaSea Ray e Zodiac.

Per comprendere il reale valore del mercato nautico 2017, Luca Paolazzi, Direttore Centro Studi di Confindustria, ha fornito ai presenti un dato davvero sorprendente: le aziende italiane sono riuscite a conquistare la più ampia fetta del mercato navale statunitense (23,3%), superando Paesi come Canada, Francia e Messico. Allo stesso modo, Marco Fortis, Vice Presidente Fondazione Edison (partner scientifico UCINA), ha evidenziato la caratura internazionale della nautica del nostro Paese: “L’industria della cantieristica italiana della nautica, composta da un mix di alcuni grandi gruppi e di un notevole numero di piccole e medie imprese (circa 1.200 e un fatturato di 2,5 miliardi di dollari) si posiziona, infatti, seconda alle spalle del colosso Usa (circa 1.250 imprese e 5,9 miliardi di fatturato), presentando dunque dimensioni pari a poco meno la metà di quelle della più importante industria mondiale della nautica”. 

Infine spazio alla tecnologia. Sì, perché alla tavola rotonda di Santa Margherita Ligure si è parlato anche di industria 4.0. In particolare, Marinella Levi, professore ordinario presso il Dipartimento di Chimica, Materiali ed Ingegneria Chimica del Politecnico di Milano, nonché fondatrice di +LAB (laboratorio di stampa 3D), ha dichiarato che presto sarà possibile stampare imbarcazioni fino a 40 metri di lunghezza.

Dress code perfetto in barca a vela, i nostri consigli

Se spesso cediamo al cliché “non esistono più le mezze stagioni”, in mare è ancor più difficile identificare estate e inverno come in città. Non è possibile avere un dress code perfetto in barca a vela adatto a ogni stagione, ma è necessario avere sempre a bordo capi e accessori funzionali a diverse condizioni climatiche. Certamente, la location e il periodo della crociera sono variabili importanti in fase di preparazione bagagli, ma non le uniche da considerare. Se è vero che in mare, nell’arco delle 24 ore, possiamo passare velocemente da alte temperature diurne a freddi invernali di notte, è altrettanto vero che ogni centimetro quadrato di spazio a bordo è davvero prezioso. Dopo tale premessa, possiamo iniziare a riempire la nostra valigia (che sia impermeabile e il più possibile comoda!).

In linea generale, per un dress code perfetto in barca a vela occorre privilegiare materiali che si asciugano facilmente, come pile e tessuti in microfibra, indumenti praticipantaloni dotati di molte taschegiubbotti impermeabili e antivento. Alle t-shirt preferite le polo, dotate di colletti che proteggono dalle scottature. Se invece non avete un modello di scarpe da barca, potete tranquillamente ovviare al problema con un paio di sneakers bianche con suola in gomma.

Ora entriamo nello specifico con una serie di indumenti ideali per la vita in barca a vela, lasciando a voi la scelta specifica dei singoli capi più adatti alla location scelta, al periodo di navigazione e alla stagione: cerata traspirante, indispensabile sopra il pile o il maglione nei periodi più freddi; magliette e pantaloni intimi termici; stivali in gomma; guanti da vela, con mezze dita scoperte che assicurano praticità nei movimenti; occhiali da sole con lenti polarizzate, dotati di laccetto per evitare cadute in mare; labbretto; cappello di lana; pantaloni e bermuda; costume da bagno.

Quelli elencati sono must have per molti periodi dell’anno e validi per diverse location. Se dovessimo fornire una formula per il dress code perfetto in barca a vela, certamente sarebbe una sintesi dei seguenti principi: praticità, sicurezza e sfumature climatiche.

7 consigli per inquinare meno in barca

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Rispetto dell’ambiente e tutela dei beni paesaggistici per godere a pieno delle bellezze del nostro Paese. Ecco, questa sensibilità non appartiene a tutti e, se pensiamo ad aree marine e località costiere, ci rendiamo conto di quanto anche le più elementari norme ambientaliste vengano raramente rispettate. Così come non disperdiamo cartacce in strada e pratichiamo una buona raccolta differenziata in città, lo stesso dovremmo fare quando siamo in mare. Bastano 7 semplici consigli per inquinare meno in barca e salvaguardare la salute dei nostri mari:

1) RACCOLTA DIFFERENZIATA: è fondamentale non disperdere nulla in mare, nemmeno ciò che definiamo biodegradabile! Dunque, è bene non gettare alcun rifiuto organico in acqua (scarti di frutta, cibo…) e dotarsi di appositi contenitori per la differenziata tradizionale (i porti sono attrezzati) e per il recupero di oli esausti e batterie. 

2) ACQUE NERE: l’ideale sarebbe dotarsi di un serbatoio di raccolta apposito e scaricare tutto una volta attraccato. Tuttavia, essendoci molti porti non attrezzati, è bene informarsi con largo anticipo in merito a tali servizi, così da programmare le soste anche in ottica ecosostenibile.

3) MANUTENZIONE GREEN: la pulizia della barca è fondamentale! Ancor di più se effettuata con prodotti ecologici! Ormai l’offerta in tal senso è molto vasta e condurre una vita ecofriendly anche in barca non è poi così complesso.

4) MOTORE: una corretta manutenzione limita sensibilmente il consumo e riduce le emissioni. Dunque, la messa a punto periodica dell’intero apparato propulsore previene eventuali perdite di olio e combustibile. Infine, se non strettamente necessario, evitiamo di tenere acceso il motore: oltre a inquinare, il suo rumore nuoce alla fauna marina.

5) ANTIVEGETATIVA: spesso le tradizionali soluzioni che utilizziamo al fine di prevenire la formazione di microorganismi sullo scafo sono dei prodotti chimici inquinanti. Per questo, è vivamente consigliabile dotarsi di sistemi antivegetativi a ultrasuoni, altrettanto efficaci e decisamente ecofriendly!

6) ACQUA: così come siamo soliti evitarne lo spreco nelle nostre cucine e nei nostri servizi, ricordiamo che l’acqua è un bene preziosissimo anche a bordo della nostra barca!

7) USA E GETTA?: se da una parte ci consentono di diminuire il consumo d’acqua, dall’altra moltiplicano il volume di rifiutiprodotti a bordo. Quindi, proviamo ad evitare i diffusissimi piatti e bicchieri usa e getta.

Barca a vela, 8 mete italiane imperdibili

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Riscoprire la bellezza delle nostre coste, l’unicità dei nostri arcipelaghi e la storia delle più affascinanti località di mare del nostro Paese. Come? Beh, gli amanti della barca a vela sanno bene quanto, a bordo di un simile mezzo galleggiante, la percezione del paesaggio e il contatto con la natura siano unici e indescrivibili. Weekend lunghi, giorni di relax e vacanze estive sono occasioni ideali per scoprire le 8 mete italiane imperdibili in barca a vela (e non solo). Da nord a sud, ecco le perle del nostro Paese:

  GOLFO DI TRIESTE (Friuli Vebezia Giulia): chi si sarebbe mai aspettato un simile consiglio di viaggio? Ebbene sì, l’insenatura adriatica fra Grado e la croata Punta Salvore, è un gioiello che toglie il fiato. Le foci dell’Isonzo e del Timavo, il castello di Miramare, le falesie di Duino, le riserve naturali della Valle Cavanata e la splendida città di Trieste. Queste sono solo alcune delle bellezze già amate da grandi della letteratura come Svevo, Saba e Magris.

  LAGUNA DI VENEZIA (Veneto): 50 chilometri di lunghezza per 11 di larghezza, si tratta della laguna più grande d’Italia, generatasi circa seimila anni fa dove un tempo si estendeva una pianura. Oggi nella laguna di Venezia sorgono centinaia di isolette, sulle quali spesso sono ancora visibili resti di fortificazioni di età napoleonica. Tra le principali ricordiamo Sant’Angelo della Polvere(l’isola del peccato), Lazzaretto Nuovo (l’isola della quarantena felice) e Poveglia (l’isola dei fantasmi). Imperdibili anche il Lido di Venezia e gli Alberoni, una piccola località protetta dal WWF.

  ISOLA DI CAPRAIA (Toscana): uno splendido scoglio selvaggio che disegna coste scoscese a picco su un mare dalle acque limpidissime. Deve la sua peculiare conformazione a due eruzioni vulcaniche antichissime (10 milioni e 1 milione di anni fa). Molto suggestiva è Cala Rossa, dove è possibile ammirare pareti rocciose dalla cromia unica: dal rosso al nero. A nostro avviso, rientra fra le 8 mete italiane imperdibili in barca a vela.

  ISOLA DEL GIGLIO (Toscana): tristemente nota per la recente tragedia, offre una ricca varietà di paesaggi unici, tra spiagge meravigliose (Campese, Arenella e Cannella), scogliere, calette, mare cristallino e fondali caraibici. 

  ISOLE PONTINE (Lazio): un arcipelago di origine vulcanica ci regala, fra le altre, le incantevoli Ponza e Palmarola. Della prima ammirerete il gioco di colori e luci creato da mare, roccia e abitazioni, le aree naturali (spiaggia di Chiaia di Luna), e i resti archeologici di ville romane. La meno nota isola di Palmarola è invece un’isola selvaggia, appendice marina del Parco Nazionale del Circeo, in cui la natura regna incontaminata.

  ISOLE TREMITI (Puglia): al largo del Gargano, troviamo una perla rara, l’arcipelago più incantevole di tutto il Mediterraneo. Una riserva naturale di inestimabile valore paesaggistico, spesso insignita della Bandiera Blu, il prestigioso premio per la qualità delle acque balneari, la pulizia delle spiagge e degli approdi turistici, istituito da Foundation for Environmental Education.

  ISOLE EGADI (Sicilia)Favignana, Marettimo, Levanzo… Tre isole imperdibili nel cuore di un arcipelago che conta altri due isolotti, e una serie di scogli e faraglioni. Grotte, calette e spiagge caraibiche sono le principali attrazioni di un paradiso naturale che gli antichi Romani fecero proprio dopo la Prima Guerra Punica.

  LA MADDALENA (Sardegna): in un’area marina protetta, il famosissimo arcipelago sardo è una rinomata meta turistica che preserva tuttavia diverse aree naturali incontaminate. Sette isole principali e una ventina di isolotti minori in prossimità delle Bocche di Bonifacio. La celebre Spiaggia Rosa, nell’isola di Budelli, è particolarmente apprezzata per la sua sabbia color rosa corallino. 

Tassa annuale unità da diporto, quando e quanto pagare?

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Gli amanti della nautica ricorderanno con piacere l’abrogazione del tributo dovuto al possesso di imbarcazioni, inserita nella legge di stabilità 2016 (comma 366, art. 1 legge n. 208/2015). La tassa annuale sulle unità da diporto è certamente un contributo equo e decisamente più sostenibile per coloro che scelgono di mantenere un natante. Così, una tassa dannosa per l’intero settore, che non teneva conto dell’età delle barche e del peso eccessivo sulle barche più piccole, non graverà più sulle tasche dei diportisti italiani. Ma quanto e quando pagare la tassa annuale delle unità da diporto?

Innanzitutto ricordiamo la scadenza ultima per il pagamento dell’annualità corrente: 31 maggio 2017. E’ bene tuttavia ribadire quali sono le imbarcazioni interessate da tale tributo:

-Unità da diporto (navi e imbarcazioni) di lunghezza superiore ai 14 m.

-Unità da diporto (navi e imbarcazioni) di lunghezza superiore ai 10 m (prima delle modifiche introdotte dal Dl 69/2013)

Innanzitutto, ricordiamo la scadenza ultima per il pagamento dell’annualità corrente: 31 maggio 2017. Inoltre, è bene rammentare che la tassa annuale sulle unità da diporto non è obbligatoria per tutti.

IN QUALI CASI NON è NECESSARIO VERSARE LA TASSA ANNUALE PER LE UNITA’ DA DIPORTO?

-per il primo anno di immatricolazione;

-per le imbarcazioni di proprietà o in uso dallo Stato e dagli enti pubblici;

-per le unità obbligatorie di salvataggio;

-per i battelli di servizio (relativi a unità da diporto di enti o associazioni di volontariato di assistenza sanitaria e pronto soccorso)

-per unità da diporto con targa prova, utilizzate da cantiere costruttore, distributori, manutentori…

-per unità inseriti in contratti di locazione finanziaria risolti per inadempienza dall’utilizzatore.

-per unità a disposizione di portatori di handicap che li utilizzano in maniera permanente.

CHI VERSA LA TASSA ANNUALE PER LE UNITA’ DA DIPORTO?

-i proprietari;

-gli usufruttuari;

-gli acquirenti con patto di riservato dominio;

-gli utilizzatori a titolo di locazione;

-le organizzazioni stabili in Italia di soggetti non residenti.

COME E QUANDO SI VERSA?

Il contributo è direttamente proporzionale alla lunghezza dello scafo:

Scafo 14,01 – 17 metri: 870,00 euro.

Scafo 17,01 – 20 metri: 1.300,00 euro.

Scafo 20,01 – 24 metri: 4.400,00 euro.

Scafo 24,01 – 34 metri: 7.800,00 euro.

Scafo 34,01 – 44 metri: 12.500,00 euro.

Scafo 44,01 – 54 metri: 16.000,00 euro.

Scafo 54,01 – 64 metri: 21.500,00 euro.

Oltre i 64 metri: 25.000,00 euro.

RIDUZIONI TASSA

La tassa annuale sulle unità da diporto è ridotta: del 15% dopo 5 anni dalla data di costruzione dell’imbarcazione; del 30% dopo 10 anni; del 45% dopo 15 anni.

Il versamento si effettua mediante modello “F24 con elementi identificativi” utilizzando il codice tributo 3370.

World Superyacht Awards 2017, ecco i vincitori

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A qualche settimana dagli Show Boats Design Awards, la rivista internazionale Boat Internationalha assegnato gli WORLD SUPERYACHT AWARDS 2017. A dominare la Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, sede della cerimonia, è stato lo storico cantiere italiano, Perini Navi, che ha conquistato il premio più importante con la sua Sybaris. Ma andiamo a scoprire i premi più prestigiosi della kermesse del 13 maggio scorso…

World Superyacht Awards 2017, i vincitori:

- SYBARIS – Sailing Yacht of the Year

Con i suoi 70 metri, Sybaris è lo yacht a vela più grande mai realizzato in Italia. Stiamo parlando di un ketch (due alberi) realizzato in lega molto leggera ma altrettanto resistente. La creazione di Perini Navi ha impressionato i giudici sia per la sua manovrabilità (ogni vela azionabile con un bottone) sia per il comfort e la suddivisione dei suoi spazi interni. Sottocoperta, sono particolarmente degni di nota la grande scala centrale e l’ariosa sala da pranzo. Sybaris, oltre al Sailing Yacht of the Year, si è aggiudicata anche il premio come migliore imbarcazione a vela oltre i 40 metri di lunghezza.

http://www.perininavi.it/it

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- DILBAR – Motor Yacht of the Year

Il cantiere tedesco Lürssen Yachts si aggiudica il premio con la sua creazione più famosa. Con i suoi 156 metri di lunghezza e 30 di altezza, Dilbar è un enorme motor yacht a propulsione diesel/elettrica (il più grande impianto mai realizzato) che può viaggiare a una media di 22,5 nodi. Anche lo spazio per l’equipaggio è a dir poco sorprendente: Dilbar può ospitare fino a 80 persone!

http://www.luerssen-yachts.com/

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- GLAZE– Voyager’s Award

Al momento “impegnato” in un’avventurosa circumnavigazione, Glaze ha impressionato la giuria per le prestazioni mostrate recentemente in Australia, in prossimità dello spettacolare e roccioso litorale di Kimberley. Nella remota regione oceanica, Glaze ha attraversato fiumi e piccoli corsi d’acqua completamente inesplorati, fra scogliere, cascate, rapide e mulinelli.

http://www.trinityyachts.com/

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- AQUILA– Refitted Yacht

Il riconoscimento come migliore imbarcazione restaurata è stato conferito ad Aquila (ex Cakewalk) ma il merito è tutto dei professionisti di Pendennis Shipyard, una realtà operante a Falmouth, nel Regno Unito. Lo yacht è stato completamente rinnovato, sia nel design interno sia nelle linee esterne, tanto da essere irriconoscibile rispetto alla versione precedente.

https://pendennis.com/

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Dove metto la barca?... Alcuni suggerimenti per la scelta dell’ormeggio

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Spendere molto non è sinonimo di qualità del servizio o soluzione perfetta, anzi… Possedere un’imbarcazione significa affrontare varie spese durante l’anno e doverle necessariamente razionalizzare. Per questo motivo abbiamo pensato di darvi alcuni suggerimenti per la scelta dell’ormeggio, una delle voci più “pesanti” del mantenimento di una barca. Innanzitutto, partiamo dalle vostre esigenze: barca sempre in acqua o no? Totale indipendenza nell’utilizzo notturno e diurno?… Ecco le principali possibilità di ormeggio con i relativi vantaggi e svantaggi:

RIMESSAGGIO A SECCO LONTANO DA LUOGO DI UTILIZZO: solitamente è la scelta di chi possiede un natante (max 10m di lunghezza) o addirittura barche carrellabili (max 2,5m). 

   VANTAGGI: barca sempre fuori dall’acqua e mai esposta agli agenti atmosferici; la barca si mantiene più pulita; minor rischio di danni dovuti all’umidità; costi contenuti.

   messa in acqua più difficoltosa, eseguita direttamente dal possessore del natante o da strutture con gru e scivoli; trasporto della barca in ogni zona di navigazione; tempi di rimessaggio più lunghi rispetto a qualsiasi altra soluzione di ormeggio.

BOA (di proprietà o in affitto): possiamo considerarla il suggerimento per la scelta dell’ormeggio valido per qualsiasi imbarcazione.

   VANTAGGI: barca sempre in acqua e utilizzabile in qualsiasi momento; indipendenza nell’utilizzo (si raggiunge facilmente la boa con tender o gommone); costi abbastanza contenuti.

  SVANTAGGI: la barca si mantiene meno pulita; esposizione agli agenti atmosferici ed esterni.

POSTO BARCA IN ACQUA (porto pubblico): anch’esso valido per ogni tipo di barca, di qualsiasi dimensione.

  VANTAGGI: barca sempre in acqua e utilizzabile in qualsiasi momento; indipendenza nell’utilizzo; costi abbastanza contenuti; minor esposizione a condizioni di mare/lago pericolose.

  SVANTAGGI: la barca si mantiene meno pulita; esposizione agli agenti atmosferici; rischio atti vandalici e furti non tutelati.

RIMESSAGGIO A SECCO (con o senza carrello): valido solamente per natanti o imbarcazioni di lunghezza non superiore ai 12m. 

  VANTAGGI: barca sempre fuori dall’acqua e mai esposta agli agenti atmosferici; la barca si mantiene più pulita; minor rischio di danni dovuti all’umidità; tempi di varo e alloggio contenuti; operazioni di manovra gestite dal personale di rimessaggio.

  SVANTAGGI: barca non utilizzabile in qualsiasi momento (occorre attenersi agli orari della struttura); anche se contenuti, bisogna attendere i tempi di varo e alloggio.

POSTO BARCA IN ACQUA (porto privato): valido per ogni tipo di barca, di qualsiasi dimensione.

  VANTAGGI: barca sempre in acqua e utilizzabile in qualsiasi momento; indipendenza nell’utilizzo; minor esposizione a condizioni di mare/lago pericolose; servizi di sorveglianza che inibiscono atti vandalici e furti.

  SVANTAGGI: la barca si mantiene meno pulita; costi piuttosto alti.

Impianto elettrico barca, 7 consigli per una verifica completa

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Spiacevoli avarie, situazioni di emergenza e incendi a bordo… Per scongiurare tutto ciò spesso è sufficiente un corretto check-up dell’impianto elettrico della barca. Ecco i nostri 7 consigli per una verifica completa

1.BATTERIE: sono montate correttamente? Sono messe in sicurezza e posizionate in maniera tale da non subire la forza delle onde? Questi sono i primi semplici quesiti che dobbiamo porci per verificare lo stato delle batterie. Inoltre, è bene dotarle di protezioni da sovraccarico e di galletti di fissaggio cavi ai poli. L’ideale sarebbe posizionare le batterie in un’area dedicata, in cui i possibili danni da perdite di elettrolito sarebbero i più limitati possibili.

2.CAVI: innanzitutto, è bene manutenere periodicamente l’isolamento dei cavi elettrici dell’impianto, assicurandosi che non ci siano aree scoperte. In seconda analisi, verificate la presenza di ogni singola etichettatura: in questo modo sarà più semplice individuare i vari circuiti. E la posizione dei fili? Assicuratevi che questi non si scolleghino mai!

3.SUPPORTO CAVO: non possiamo assolutamente permetterci di non collegarci alla presa 220 in banchina. Per cui, controllare sempre e in maniera accurata lo stato del cavo di alimentazione, che “soffre” particolarmente dei danni da sfregamento.

4.CONNETTORI CRIMPATI: verificatene lo stato mediante una semplice operazione che prevede la connessione sia fisica sia elettrica mediante un attrezzo chiamato appunto crimpatrice.

5.COMPONENTI TERMOSENSIBILI/IDROSENSIBILI: dovete assolutamente accertarvi che siano ubicati in un luogo ventilato e secco per tutta la durata della navigazione.

6.INTERRUTTORI AC: verificate che gli interruttori per la corrente alternata siano ubicati all’interno di contenitori adeguati.

7.ILLUMINAZIONE A BORDO: la propagazione eccessiva di calore dai punti illuminanti della barca potrebbe causare dei danni. Accertatevi che non si verifichino mai surriscaldamenti delle fonti luminose.

Le 5 regole di navigazione meno conosciute (e rispettate)

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Diportisti esperti o alle prime armi, spesso crediamo di solcare i mari in pieno rispetto delle norme del codice della navigazione e in totale sicurezza. Ma non è così! Sono almeno 5 le regole di navigazione meno conosciute e rispettate nel nostro Paese, un po’ per ignoranza e un po’ per negligenza. Tuttavia, se ti consideri un “abile navigatore”, non leggerai nulla di nuovo. Ma dalla teoria alla pratica… quanti rispettano davvero queste semplici regole?  

1.LIMITI DI VELOCITA’: a bordo della nostra imbarcazione, qualsiasi essa sia, ci sentiamo vivi, accantoniamo i nostri problemi, e ci abbandoniamo completamente all’esperienza marina. Spesso però, le sensazioni positive e la confidenza con il mezzo galleggiante ci distraggono da quelle che sono le norme che regolano la velocità in prossimità delle coste: massimo 10 nodi per tutte le imbarcazioni che navigano entro 1000 metri dalla spiaggia e 500 metri dagli scogli.

2.VELOCITA’ IN PORTO: barche che effettuano manovre, ormeggiatori, personale addetto alle attività portuali… Chi davvero rispetta il limite di velocità massimo di 3 nodi quando transita nei porti italiani?

3.DISTANZA DALLA COSTA: per la sicurezza dei bagnanti e per evitare problemi da incaglio, ogni capitaneria di porto italiana fissa delle distanze minime di navigazione dalla costa. In linea generale, queste variano dai 150 ai 500 metri. Tuttavia troppo spesso non vengono rispettate!

4.BANDIERE A BORDO: tutti issano la bandiera di nazionalità più per ragioni campanilistiche e folkloristiche che per rispetto delle norme di navigazione. Ma oltre all’amatissimo tricolore, tutti dovrebbero conoscere le bandiere obbligatorie per le imbarcazioni da diporto e gli orari in cui queste dovrebbero essere issate. In ogni caso, ricapitoliamo: bandiera di nazionalità (issata dalle 8.00 al tramonto, per tutte le imbarcazioni oltre i 10m di lunghezza); guidone sociale (vessillo del Circolo Nautico nei cui registri è iscritta l’imbarcazione da diporto, si ammaina solo quando la barca è in disarmo); bandiera di cortesia (consigliata ma non obbligatoria, issata come la bandiera di nazionalità); bandiera del proprietario (issata come la bandiera di nazionalità).

5.PRECEDENZE: ultima ma non meno importante delle 5 regole di navigazione meno conosciute e rispettate riguarda l’argomento precedenze, sia in mare sia in ingresso e uscita dal porto. Tutti dovrebbero sapere infatti che, quando si incrocia un’altra imbarcazione senza pericolo di collisione, occorre sempre mantenere la destra e moderare la velocità. Quando invece le rotte sono a rischio collisione, sarà l’imbarcazione con migliori capacità di manovra a dover modificare il proprio tragitto. Non solo in mare aperto, anche in prossimità dei porti, indecisioni e violazioni delle norme di precedenza sono assai frequenti: “Passa prima chi entra o chi esce dal porto?” – il dubbio amletico di alcuni diportisti ignari della norma che concede sempre la precedenza alle imbarcazioni in uscita.

Prima uscita in barca: 8 tips per la perfetta messa a punto

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Pronti per la prima uscita in barca della stagione? Se non avete ancora provveduto al check up primaverile del vostro mezzo galleggiante, i nostri 8 tips per la perfetta messa a puntopotrebbero farvi comodo… Sì, perché a una corretta manutenzione invernale, deve assolutamente corrispondere un altrettanto accurata verifica dell’efficienza dell’imbarcazione prima di metterla in acqua. Telo protettivo ad hoc per la copertura quando resta ormeggiata o al riparo in banchina, pulizia maniacale della carena e di tutte le parti metalliche e tutti gli altri accorgimenti che è bene mettere in atto al termine della propria stagione di navigazione, sono fondamentali ma non sufficienti per mantenere performante un’imbarcazione. A primavera urgono attività manutentive e controlli differenti. Ecco gli 8 tips per la perfetta messa a punto della vostra barca:

1.La “cura della carena”: sembra uno scioglilingua ma in realtà è il vero punto di partenza per un buon check-up primaverile della barca. In particolare, occorre verificare lo stato dell’antivegetativa e, se necessario, effettuare un nuovo trattamento. Stessa attività anche per elica, albero e tutte le altre appendici… E’ consigliabile procedere con un’applicazione di pittura antivegetativa a cadenza annuale. Chi invece utilizza sistemi antivegetativi a ultrasuoni sulla propria barca, non avrà esigenza di ripetere il trattamento con tale frequenza.

2.“Pulizie di primavera”: un po’ come per le nostre abitazioni, è necessario, almeno una volta l’anno, un ingente sforzo per far brillare la nostra barca dentro e fuori. In particolare, occorre pulire completamente gli esterni e procedere alla finitura delle componenti in gelcoat e vetroresina. Sottocoperta, è bene verificare che non si siano verificate infiltrazioni, procedere con l’apertura di tutte le vie d’aria per eliminare l’umidità e, infine, igienizzare ambienti e superfici interne.

3.Controllo coperta: una serie di attività minuziose che potrebbero scadere nella pignoleria maniacale ma così non è. L’ispezione di viti e bulloni, il check dei verricelli e la loro eventuale ingrassatura, la pulizia di ancora e catena e, per le barche a vela, il controllo di sartiame, arridatoi, bozzelli, carrelli, strozzatori e grilli. Tutte attività indispensabili per mettere in acqua un’imbarcazione performante. 

4.Check sala macchine: prevenire eventuali problemi meccanici consente di risparmiare tempo e denaro. Ecco alcune semplici verifiche che potrebbero davvero evitarvi spiacevoli inconvenienti: controllare/sostituire oli motore, invertitori e generatore; smontare, pulire ed eventualmente cambiare le candele; controllare la girante della pompa acqua-mare; controllare/sostituire oli di timonerie, flap e trim.

5.Check impianto idraulico: pulire e igienizzare i serbatoi con detergenti disinfettanti; riavviare il dissalatore; nettare il serbatoio acque nere; controllare/pulire sentine e pompe; assicurarsi del funzionamento di prese a mare e valvole.

6.Check elettronico: per la perfetta messa a punto della vostra barca occorre caricare le batterie, pulire contatti e morsetti ed eventualmente ingrassarli con vaselina. Infine è indispensabile verificare il funzionamento di ogni singolo dispositivo elettronico.

7.Fare il pieno non basta: i serbatoi del carburante dovrebbero essere completamente svuotati e ripuliti da eventuali residui. Solo a questo punto si potrà reintrodurre il carburante e accendere i motori per un po’ di tempo. A impianto spento, procedere con la sostituzione dei filtri del carburante.

8.Sicurezza: ultimo ma non meno importante degli altri tips, è quello riguardante la sicurezza dell’equipaggio; dall’ispezione dei parabordi al controllo della cassetta degli attrezzi e degli accessori di pronto soccorso. Consigliamo calorosamente di dotarsi di un efficiente impianto antincendio e di moderni estintori a gas.

Convergence 2017, “a lezione” da Ferretti Group

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Player internazionali e professionisti della nautica riuniti a Ljubljana per Convergence 2017. Nel corso del tradizionale meeting, comandanti e direttori di macchina di navi e imbarcazioni sono tornati sui banchi di scuola: tutti “a lezione” da Ferretti Group! Anche quest’anno, quattro giornate di workshop e corsi di aggiornamento tenuti dai professionisti di una fra le più grandi realtà internazionali nella progettazione, costruzione e commercializzazione di motoryacht e navi da diporto, che oggi può contare su marchi quali Ferretti YachtsRivaPershingItamaMochi CraftCRN e Custom Line

Convergence 2017 si è aperta con i nuovi progetti Ferretti, illustrati da manager e ingegneri del gruppo, per poi proseguire con filoni di discussione legati a gestione di yacht e naviprevenzione dei rischi e sicurezza a bordo. Anche il refitting di grandi imbarcazioni è stato un tema trattato dai relatori; in particolare, si è parlato delle preziose attività della Super Yacht Yard di Ancona e dei grandi yacht marchiati CRN, Riva Superyachts Divisione, Pershing e Custom Line.

Paolo Gatti, Responsabile Divisione Marina Indemar SPA, a Convergence 2017 (ph. www.pressmare.it)

Paolo Gatti, Responsabile Divisione Marina Indemar SPA, a Convergence 2017 (ph. www.pressmare.it)

Noi potevamo mancare a questa grande kermesse? Ovviamente no! Il nostro Responsabile Divisione Marina, Paolo Gatti, è volato nella capitale slovena per parlare di tecnologia e illustrare il brand di cui Indemar detiene la distribuzione esclusiva per l’ItaliaOceanLED. I fari subacquei di questa storica realtà britannica, rientrano infatti fra le dotazioni di molti yacht Ferretti Group, così come gli oblò Amaregroup, gli impianti di aria condizionata Dometic, i dissalatori Idromar, gli impianti Videoworks

Fra gli workshop più interessanti di Convergence 2017, segnaliamo quelli tenuti dall’ente certificativo RINA e dalle compagnie assicurative Pantaenius e Willis Towers Watson, rispettivamente dedicati alla imbarcazioni CE e alle navi CLASS.

La plastica del mare sarà carburante per imbarcazioni?

Un problema tanto serio quanto sottovalutato avrà presto una soluzione e l’umanità sferrerà un duro colpo all’inquinamento del pianeta. Quando la plastica del mare sarà carburante per imbarcazioni, non ci sarà più nulla da temere per le circa 600 specie animali a rischio sopravvivenza. Realtà o fantascienza? Il progetto ambizioso, presentato all’American Chemical Society dal chimico Swaminathan Ramesh e dal capitano di vela James E. Holm, non può che lasciarci una buona dose di speranza e ottimismo. I due hanno infatti realizzato un piccolo reattore mobile, funzionante anche a basse temperature, capace di sfruttare tutte quelle plastiche derivate dagli idrocarburi. Grazie a un innovativo processo che consente di trasformare i rifiuti di questo tipo in energia, sarà come avere una riserva di gasolio sempre a disposizione sulla propria barca. Il reattore, grazie alle sue piccole dimensioni, sarà trasportabile su qualsiasi mezzo galleggiante e potrà essere utilizzato anche in mare aperto. Il fine di Ramesh e Holm è quello di sfruttare tale tecnologia sia per riciclare “in loco” i rifiuti plastici dispersi negli oceani, sia di implementarla a livello globale per combattere l’inquinamento. Ora non ci resta che aspettare i test ufficiali della nuova invenzione, che si terranno nelle prossime settimane nella città di Santa Cruz, in California. 

Ma quanto è inquinato il mare oggi? La risposta è contenuta in un recente report firmato Unep, il Programma ambientale dell’Onu, che parla di otto milioni di tonnellate di plastica riversate in acqua ogni anno. Per avere un’immagine più immediata di tale scempio ambientale, basti pensare a un camion che ogni minuto scarica in qualche angolo del pianeta il proprio carico colmo di rifiuti. Numeri impressionanti che hanno portato alla decisa reazione dell’Onu e al lancio della campagna #CleanSeas, che punta all’eliminazione delle principali fonti di inquinamento marino entro il 2022.

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Alla scoperta di Riva 100’ Corsaro

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La presentazione ufficiale è prevista il mese prossimo a Hong Kong ma sappiamo già molto del nuovo gioiellino della nautica made in Italy d’eccellenza. Andiamo alla scoperta di Riva 100’ Corsaro!

Il nuovo modello firmato Riva Yacht, ascrivibile alla categoria flybridge, è un grande motoscafo super lusso, lungo 30 metri, che unisce tutte le attuali esigenze di design, sicurezza e prestazioni. Il progetto è nato lo scorso anno dalla collaborazione fra il noto cantiere navale italiano, lo studio di progettazione guidato da Mauro Micheli (Officina Italiana Design) e il Comitato Strategico di Prodotto e Dipartimento Engineering Ferretti Group. “Un design nuovo e ricercato, i volumi differenti, la pulizia delle linee e la sua forma decisa e organica piaceranno molto a quegli armatori che cercano barche meno tradizionali e più di carattere” – così Mauro Micheli descrive le sue scelte stilistiche per l’ultimo capolavoro Riva Yacht.

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Ma andiamo nel dettaglio… Quali sono le principali caratteristiche di Riva 100’ Corsaro? Partiamo dalla peculiarità delle sue forme: un profilo filante che ricorda la sagoma affusolata di una freccia, il tutto esaltato da colori scuri e metallizzati. Le enormi vetrate presenti su scafo e sovrastrutture sono di grande impatto sia per coloro che ammirano lo yacht dall’esterno sia per i fortunati ospiti; la luce naturale che irraggia gli interni dell’imbarcazione ne esalta gli spazi innovativi e le soluzioni di design. Eleganza e sportività, il connubio perfetto che traspare anche nella scelta dei fari: gli Allure XFM di OceanLED.

Passiamo agli interni. Nel ponte principale troviamo un grande open space in stile minimal, con finiture molto eleganti e massima attenzione per i dettagli. Sempre in quest’area, troviamo la suite principale dotata di cabina armadio e bagno padronale. La zona notte, quella dedicata agli ospiti, si struttura in 4 magnifiche suite poste nel ponte inferiore. Ma i momenti più belli a bordo si potranno certamente trascorrere negli spazi outdoor dello yacht. Ci riferiamo in particolare al sun deck, ideale per il relax e per godersi la navigazione, alla spiaggia poppiera, che può essere creata aprendo a ribalta il garage, e all’area lounge con sofà posta nel ponte principale.

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Versilia Yachting Rendez-Vous e la crescita del mercato superyacht

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Prima edizione del Versilia Yachting Rendez-Vous e crescita del mercato superyacht: due facce di una stessa medaglia, quella che sancisce lo straordinario stato di forma della cosiddetta nautica super lusso in Italia e nel mondo. Dall’11 al 14 maggio a Viareggio esordirà infatti una kermesse internazionale interamente dedicata al mondo degli yacht e, in particolare, all’eccellenza del made in Italy in questo settore. 

La FIERA: a cornice dei quattro giorni di rassegna, le darsene di Viareggio, un’area di 110 mila metri quadrati (di cui 50 mila d’acqua) che ospiterà un centinaio di imbarcazioni di medie e grandi dimensioni. 

L’esposizione si svilupperà attraverso quattro grandi aree tematiche: tender tecnologici e soluzioni “leisure” per i grandi yacht (Tender & Toys); servizi nautici e turistici di altissima qualità per gli ospiti delle grandi imbarcazioni (Italian Coast Excellence); porti turistici che offrono strutture e servizi per yacht di grandi dimensioni (Superyacht Marina); accessori e componenti per superyacht (Superyacht Equipment and Component).

Oltre alla grande offerta espositiva, il Versilia Yachting Rendez-Vous regalerà ai suoi visitatori molti eventi, calendarizzati secondo quattro tematiche dominanti: design (11 maggio), gastronomia (12 maggio), arte (13 maggio) e moda (14 maggio).

I NUMERI DEL MERCATO SUPERYACHT: se è stato possibile organizzare una fiera come il Versilia Yachting Rendez-Vous, grande merito va agli operatori, soprattutto italiani, che da anni spingono il settore verso una crescita discreta ma molto costante.

Secondo un report targato Deloitte e Altagamma, il mercato internazionale delle nuove imbarcazioni oggi vale 19 miliardi di euro e i trend per il futuro sono piuttosto rosei. In particolare, l’Italia è leader da anni nella costruzione e commercializzazione di superyacht sopra i 24 metri di lunghezza. Come afferma la rivista statunitense Boat International, sono già 760 i progetti avviati dai nostri cantieri nel 2017, e il nostro Paese si conferma ancora primo produttore europeo di unità da diporto, con un valore annuo pari a 1,8 miliardi di euro (10% del fatturato internazionale).

 

Barche a vela più grandi del mondo: la top 10

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Se nel vostro immaginario la vela rappresenta solo contatto autentico con il mare, faticose giornate da skipper a bordo di piccole imbarcazioni e al cospetto di onde “ingovernabili”, con la nostra top 10 delle barche a vela più grandi del mondo vi daremo una visione più ampia di questo mondo così affascinante. In particolare, cercheremo di farvi sognare con dei veri capolavori dell’arte navale, dotati di scafi che raggiungono i 144 metri e alberi di altezze incredibili. 

Ecco le barche a vela più grandi del mondo:

1. SAILING YACHT “A” (144m) – Blohm + Voss

Il veliero più grande al mondo è questa splendida creatura navale costruita da Blohm + Voss. Imbarcazione a tre alberi di altezza pari a 91 metri, otto ponti e uno scafo in acciaio lungo 142 metri, Sailing Yacht “A” è dotato anche di un’area di osservazione subacquea, un elicottero e una piscina. Il suo valore attuale è di circa 360 milioni di euro.

http://www.blohmvoss.com

2. SEA CLOUD (96,35m) – Cox & Stevens

Sul secondo gradino del podio un imbarcazione costruita ne 1931 (refit nel 1978). Sea Cloud ha cambiato molti nomi in questi decenni (Hussar V, Angelita, Patria, Antarna) ma ciò che non è mai mutata è la sua maestosità. Lunga 96,35 metri, è dotata di ampi spazi e cabine confortevoli atte ad accogliere fino a 34 passeggeri, oltre i 60 dell’equipaggio.

3. EOS (82,60m) – Lürssen-Yachts

Direttamente dal cantiere tedesco Lürssen di Brema, la terza barca a vela più grande del mondo: EOS. Il veliero è lungo 82,6 metri e può trasportare fino a 16 persone, oltre ai 21 dell’equipaggio. Il suo valore si aggira intorno ai 104 milioni di euro.

http://www.luerssen-yachts.com

4. ATHENA (90m) – Royal Huisman

Novanta metri di tecnologia e lusso, Athena è il gioiello del cantiere olandese Royal Huisman, capace di navigare anche con venti piuttosto deboli. I fortunati passeggeri potranno apprezzare le cinque magnifiche suite, il salone da pranzo sul ponte principale, la sky lounge sul ponte superiore, la biblioteca e la sala cinema. Il suo valore attuale è di oltre 65 milioni di euro.

http://www.royalhuisman.com

5. MALTESE FALCON (88m) – Perini Navi

L’eleganza tipica made in Italy unita a una giusta dose di imponenza. Perini Navi ha concepito uno straordinario veliero trialbero con 15 vele, lungo 88 metri e largo 12,60. Può trasportare fino a 12 ospiti, oltre ai 22 dell’equipaggio, e ha un valore ancora poco definito che oscilla fra i 140 e i 280 milioni di euro.

http://www.perininavi.it

6. AQUIJO (85,90m) – Vitters e Oceanco

Una collaborazione tutta olandese fra Vitters e Oceanco per un superyacht confortevole e lussuoso di oltre 85 metri di lunghezza. Stile classico all’interno e design ultramoderno all’interno, Aquijo è dotato di spazi ideali per il relax e la condivisione. Ha un valore di circa 80 milioni di euro.

http://www.vitters.com

http://www.oceancoyacht.com

7. M5 (78,40m) – VT

Il più grande sloop al mondo dotato di un maestoso albero in fibra di carbonio alto 88,30 metri. Con le sue sei cabine doppie e tante altri spazi interni, tra cui palestra e sauna, M5 è un superyacht a vela che può ospitare fino a 12 persone. 

 

8. PHOCEA (75m) – Dcan

Un gioiello lungo 75 metri e largo 9,57, con sei cabine che possono accogliere fino a 12 persone. Costruito nel 1976 dal cantiere navale Dcan, è oggi disponibile per il noleggio.

9. VERTIGO (67,20m) – Alloy

Un grande loft galleggiante, adatto a lunghe crociere e dotato di tutti i comfort della moderna vita urbana. Vertigo è una creazione di Philippe Briand, realizzata dal cantiere neozelandese Alloy. Vasca idromassaggio, prendisole a scomparsa, schermi di vetro… Il tutto per un valore di 40 milioni di euro.

10. HETAIROS (66,87m) – Dykstra & Partners Naval Architects

Tutte le competenze di Dykstra & Partners Naval Architects al servizio di un’opera d’arte navale. Il design della sua lunga prua a piombo e il meraviglioso ponte di legno realizzato con materiali ultraleggeri e tecnologici fanno di Hetairos il fiore all’occhiello del cantiere olandese.

http://www.dykstra-na.nl

Mantenere lo scafo in perfette condizioni, ecco come fare…

Agire preventivamente per evitare spese impreviste e spiacevoli danni. Questo è il segreto per mantenere lo scafo della propria barca in perfette condizioni anche dopo anni di utilizzo del mezzo galleggiante. In particolare, ci riferiamo alla proliferazione di alghe, "denti di cane" e altri microrganismi che infestano frequentemente le carene delle imbarcazioni. Sì, perché mantenere lo scafo lindo da simili attività vegetative non è un mero esercizio estetico bensì una delle best practice per non inficiare le prestazioni del mezzo acquatico. 

La vegetazione marina che aderisce allo scafo causa una considerevole forza d’attrito che riduce l’idrodinamicità della barca e, di conseguenza causa un effetto indesiderato in termini di velocità e consumo di energia. Con una carena pulita infatti è possibile risparmiare fino al 20% di carburante e avere un buon risparmio economico.

Ma gli effetti negativi di alghe e microorganismi non riguardano solo le prestazioni in mare. Se non vengono attuati accorgimenti antivegetativi si rischia seriamente di rovinare irreparabilmente la carena. Gli scafi normalmente sono in lana di vetro stratificata con resine poi ricoperti in gelcoat. Se i pori di quest’ultimo dovessero lasciar penetrare acqua, la lana di vetro si comporterebbe come una spugna, lasciando lo scafo costantemente umido, con tutti i problemi che ne seguirebbero. Qualora si formassero delle “bolle”, dovute a un processo di osmosi, per la carena non ci sarebbe più nulla da fare, non tornerà mai più come prima. 

Tutte queste informazioni non devono spaventare i meno esperti di nautica bensì fungere da stimolo per un’attività manutentiva costante e d’avanguardia. Per l’azione antivegetativa noi ci schieriamo a favore della tecnologia e soprattutto dell’ambiente. Evitare sostanze nocive che avvelenano l’ecosistema marino e privilegiare sistemi antivegetativi a ultrasuoniche non richiedono attività periodiche e assicurano risultati eccellenti. In questo senso, SoniHull è un dispositivo che rallenta la formazione di alghe sulle carene, interrompendo così la catena che permette l'attecchimento di fauna marina. Le onde d'urto generate su una vasta gamma di frequenze creano un'alternanza pressione/depressione che genera delle “micro-bolle. Queste saranno in grado di pulire le parti sommerse, distruggendo qualsiasi organismo monocellulare. La rimozione del primo anello della catena alimentare inibisce la crescita dei “denti di cane” e di altre forme di vita che si nutrono di alghe.

Scopri la soluzione SoniHull adatta alla tua barca

10 consigli utili per acquistare una barca usata

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Perché il nuovo a tutti i costi? Con i nostri 10 consigli utili potrai acquistare una barca usata al prezzo giusto e perfettamente adatta alle tue esigenze. Sì, perché oggi il mercato nautico dell’usato è più che mai in ripresa e risulta conveniente sia per il venditore sia per l’acquirente.

1 VALUTAZIONE CORRETTA: in fase di contrattazione è bene tener presente che, dopo il primo anno di vita, una barca (comprese le spese per accessori e attrezzature) perde mediamente il 25-30% del suo valore. Dal secondo al quinto anno la svalutazione media è pari al 5% annuo.

2 “COME NUOVA”: se dopo cinque anni un’imbarcazione vale circa le meta del suo valore originario, nei successivi cinque la curva di svalutazione si attenua sensibilmente fino almeno al decimo anno di vita. A questo punto, per tutte le barche di ultradecennali è fondamentale valutarne l’efficienza e le condizioni: dovrebbe sembrare “come nuova”.

3 REGOLA 30/70: per comprendere il processo di svalutazione (-50%) dei primi cinque anni di vita di una barca è fondamentale sapere che il costruttore realizza circa il 30% dell’imbarcazione e ne acquista il restante 70% da altri fornitori. Quest’ultima entità percentuale è costituita da componenti che dovranno essere quasi tutti sostituiti con frequenza periodica.

4 ATTENZIONE AL REFIT: quando fissi il budget, ricordati di considerare la revisione e il probabile refit della barca usata che sceglierai. L’ideale sarebbe stanziare il 50-60% del budget per l’acquisto e il restante 40-50% per cambiamenti e manutenzione nei mesi successivi.

5 GADGET E ATTREZZATURE: la quantità di accessori presenti su un’imbarcazione usata non è un dato particolarmente indicativo. Infatti, la maggior parte delle dotazioni sarà da sostituire, se non nell’immediato, sicuramente dopo pochi mesi.

6 MANUTENZIONE: le principali spese relative a questa voce riguardano motore ed eventuale attrezzatura velica. Dopo dieci anni inoltre occorre un’attenta verifica dell’albero e degli arridatoi.

7 MOTORE: dopo circa vent’anni è necessaria la sua totale sostituzione o quella di alcune sue componenti.

8 SOTTOCOPERTA: per tutti gli amanti della navigazione a lungo raggio, ampiezza e disposizione di cabine e cuccette sono fondamentali. Il riposo è fondamentale anche in viaggio.

9 SICUREZZA: zattera con certificazione oceanica, un trasmettitore di localizzazione d'emergenza e dei giubbotti con imbracatura sono molto più utile di tanti altri accessori tecnologici.

10 TEST: la fretta di concludere un affare spesso è controproducente. L’ideale sarebbe testare in mare l’imbarcazione che si intende acquistare, analizzandone pregi e difetti per una scelta più consapevole possibile.

Gli YACHT più premiati del 2017

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Tra le tante kermesse dedicate alle imbarcazioni di lusso, gli Show Boats Design Awards rientrano senza dubbio fra le più prestigiose. Giunti all’ottava edizione, gli Oscar della nautica sono stati assegnati a Kitzbuhel, meravigliosa località sciistica austriaca. Istituita dalla rivista internazionale Boat International, la cerimonia vede fra i suoi protagonisti cantieri navali e designer che si sono distinti per le architetture navali più moderne e innovative.

Ecco gli Yacht più premiati del 2017:

- GENESI – Best Exterior Design & Styling (sotto i 48m) e Most Innovative Motor Yacht

Motor yacht di 47 metri del cantiere italiano Wilder-Yachts, Genesi nasce dalla penna del designer Fulvio De Simoni. Dotato di scafo e sovrastruttura in alluminio, il gioiellino nostrano può ospitare fino a 11 persone, oltre l’equipaggio. Tra le soluzioni che più hanno colpito la giuria degli Show Boats Design Awards segnaliamo il terrazzino privato che che sisestende dalla fiancata e la meravigliosa piscina con copertura scorrevole.

www.wider-yachts.com

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- MY SONG – Best Exterior Design & Styling e Most Innovative Motor Yacht (cat. Sailing)

Un super veliero che giunge dal freddo nord… My Song è la straordinaria architettura navale progettata da Nauta Design e realizzata dal cantiere finlandese Baltic Yachts. Lunga circa 40 metri, è uno yacht a vela che assicura grande comfort e sorprendenti performance in acqua.

www.balticyachts.fi

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- JOY – Best Exterior Design & Styling (oltre i 48m) 

Imponente imbarcazione firmata Feadship, può navigare per 4.500 miglia a 12,5 nodi, nonostante i suoi 70 metri di lunghezza. Interessanti le ampie finestrature di una delle cabine, che consentono ai fortunati passeggeri di godere di viste mozzafiato. 

www.feadship.nl/en

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- SEXY FISH – Best Interior Layout & Design (sotto le 500 tonnellate) 

Design di qualità assoluta per questo splendido prodotto del cantiere Tansu Yachts. Gli spazi interni di questo yacht risultano particolarmente ricercati per l’uso magistrale di materiali pregiati e lo studio innovativo delle soluzioni illuminanti.

www.rizatansu.com

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- CLOUDBREAK – Best Interior Layout & Design (oltre le 500 tonnellate) 

Abeking & Rasmussen ha costruito un megayacht di altissimo livello. Ampi volumi interni, eleganza ed alta tecnologia sono le parole chiave per descrivere la creazione del designer Christian Liaigre. Gli ospiti della lussuosa imbarcazione (fino a 12, oltre i 22 dell’equipaggio), potranno trascorrere giornate all’insegna di relax e benessere nell’incantevole sala wellness.

www.abeking.com

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- SYBARIS – Best Interior Layout & Design (cat. Sailing)

Yacht a vela dotato di due alberi alti 70 metri, Sybaris è una maestosa architettura navale con ampi spazi sottocoperta. Peculiarità del grande salone interno sono la grande scala centrale e l’ariosa sala da pranzo.

www.perininavi.it/it

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- GALACTICA SUPER NOVA – Judge’s Special Award e Best Naval Architecture (cat. Yacht dislocanti)

Un megayacht di 70 metri firmato Heesen Yachts, capace di raggiungere i 30 nodi di velocità massima nonostante le dimensioni. Eleganza e design innovativo caratterizzano gli spazi interni di un’imbarcazione dotata di 4 cabine doppie, 1 vip e 1 master. 

www.heesenyachts.com

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- GIPSY – Best Naval Architecture (cat. Yacht semi-dislocanti)

Un altro prodotto del made in Italy ad aggiudicarsi un premio tanto prestigioso. Gipsy è la nuova creatura di Otam Yachts che ha stupito la giuria degli Show Boats Design Awards per la grande qualità sia degli interior sia degli exterior.

www.otam.it

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Seatec 2017: Tecnologia e Design per Yacht

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Dal pregiatissimo marmo bianco alle moderne soluzioni di tecnologia e design per yacht. Fra poco più di un mese (29-31 marzo), a Carrara si accenderanno i riflettori dei grandi player internazionali del settore nautico per l’evento dell’anno: Seatec 2017. Giunta alla sua 15esima edizione, la Rassegna internazionale di tecnologie, subfornitura e design per imbarcazioni, yacht e navi, organizzata da CarraraFiere, si rivolge ideate e esclusivamente a un pubblico di operatori. Si tratta dell’unico salone dedicato alla componentistica per la nautica organizzato in territorio italiano in cui responsabili di cantieri navali, armatori, broker e dealer saranno impegnati in intense tavole rotonde e frenetiche attività commerciali. 

Diversamente dalle precedenti edizioni, la kermesse carrarese quest’anno prevede una ricca offerta sia in termini espositivi sia per le tematiche trattate: tecnologia e accessori, attrezzatura per la vela, arredo e design, media, motori e propulsioni, attrezzature portuali, domotica ed elettronica, materiali e applicazioni, progettazione e ingegneria. Nel corso di Seatec 2017 saranno votati i migliori prodotti in mostra (premi Qualitech Technology e Qualitech Design) e la miglior soluzione di design nautico (Myda). Ci saranno iniziative legate al rispetto dell’ambiente e al tema della disabilità. In particolare, saranno istituiti i premi “Greentec” e uno speciale “Myda”, riconoscimenti che andranno rispettivamente al prodotto ecosostenibile dell’anno e alla soluzione di design più funzionale all’esperienza nautica dei portatori di handicap.

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Inoltre, il settore navale tradizionale non sarà l’unico protagonista della rassegna A Seatec 2017 si porrà l’accento anche su temi relativi a crociere e naviglio militare specializzato. Non mancheranno infine convegni e seminari dal taglio tecnico e specialistico: si parlerà di nuove dinamiche del mercato della nautica, combustibili poco inquinanti, tematiche dello smaltimento e robotica navale. 

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Nome per la tua barca: 8 consigli per la scelta

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Acquistare l’imbarcazione giusta, nuova o usata che sia, non è mai un’operazione semplice così come non lo è la scelta del suo nome. Sì, perché ogni barca che si rispetti, dal natante allo yacht, merita un appellativo dignitoso con tanto di lettera maiuscola. Se hai investito in un mezzo galleggiante e hai bisogno di qualche dritta, ecco i nostri 8 consigli per la scelta del nome della tua barca:

1. ANIMA: la primissima cosa da fare è stabilire il mood delle proprie escursioni marine e, di conseguenza, definire quello che sarà il carattere, l’anima dell’imbarcazione: romantico, divertente, serioso… A questo punto si può scegliere il nome con più coerenza e precisione.

2. ORIGINALITA’: no a nomi banali e scontati. L’imbarcazione non è un semplice mezzo di trasporto ma è quanto di più prezioso e personale un amante del mare dovrebbe possedere.

3. ETERNITA’: uno degli “errori” più diffusi nel processo creativo di “naming nautico” è certamente quello di subire l’influenza dei trend del momento L’imbarcazione durerà anni e attraverserà decine di mode diverse, quindi il suo nome dovrà essere, in un certo senso, eterno.

4. TIPOLOGIA DI BARCA: ricordatevi di considerare lunghezza, dimensioni e valore della vostra imbarcazione. Lo stesso nome potrebbe risultare più o meno efficace a seconda della imbarcazione.

5. BREVITA’ e COMPRENSIBILITA’: esigenze estetiche e motivi di sicurezza sono alla base di tale consiglio. In particolare, nomi troppo estesi e incomprensibili sarebbero di difficile posizionamento sulla poppa e, soprattutto, complicherebbero l’identificazione dell’imbarcazione nelle comunicazioni VHF.

6. TOP 5: vi suggeriamo di giungere a una lista finale di cinque nomi “papabili” per la vostra barca. In questo modo restringerete il target e svilupperete meglio le idee più interessanti.

7. SUONO: l’ultimissimo passo prima dell’atteso “battesimo nautico” consiste nel pronunciare più volte a voce alta il nome prescelto. Niente più di un suono associato all’immagine della vostra barca saprà dirvi se la scelta effettuata è quella corretta.

8. LUCE: è bene rendere visibile il nome della barca, facendo trasparire la sua anima attraverso i potenti mezzi della tecnologia. In questo senso, le grafiche LED personalizzate targate Yachtsign sono davvero uniche.

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