Mantenere lo scafo in perfette condizioni, ecco come fare…

Agire preventivamente per evitare spese impreviste e spiacevoli danni. Questo è il segreto per mantenere lo scafo della propria barca in perfette condizioni anche dopo anni di utilizzo del mezzo galleggiante. In particolare, ci riferiamo alla proliferazione di alghe, "denti di cane" e altri microrganismi che infestano frequentemente le carene delle imbarcazioni. Sì, perché mantenere lo scafo lindo da simili attività vegetative non è un mero esercizio estetico bensì una delle best practice per non inficiare le prestazioni del mezzo acquatico. 

La vegetazione marina che aderisce allo scafo causa una considerevole forza d’attrito che riduce l’idrodinamicità della barca e, di conseguenza causa un effetto indesiderato in termini di velocità e consumo di energia. Con una carena pulita infatti è possibile risparmiare fino al 20% di carburante e avere un buon risparmio economico.

Ma gli effetti negativi di alghe e microorganismi non riguardano solo le prestazioni in mare. Se non vengono attuati accorgimenti antivegetativi si rischia seriamente di rovinare irreparabilmente la carena. Gli scafi normalmente sono in lana di vetro stratificata con resine poi ricoperti in gelcoat. Se i pori di quest’ultimo dovessero lasciar penetrare acqua, la lana di vetro si comporterebbe come una spugna, lasciando lo scafo costantemente umido, con tutti i problemi che ne seguirebbero. Qualora si formassero delle “bolle”, dovute a un processo di osmosi, per la carena non ci sarebbe più nulla da fare, non tornerà mai più come prima. 

Tutte queste informazioni non devono spaventare i meno esperti di nautica bensì fungere da stimolo per un’attività manutentiva costante e d’avanguardia. Per l’azione antivegetativa noi ci schieriamo a favore della tecnologia e soprattutto dell’ambiente. Evitare sostanze nocive che avvelenano l’ecosistema marino e privilegiare sistemi antivegetativi a ultrasuoniche non richiedono attività periodiche e assicurano risultati eccellenti. In questo senso, SoniHull è un dispositivo che rallenta la formazione di alghe sulle carene, interrompendo così la catena che permette l'attecchimento di fauna marina. Le onde d'urto generate su una vasta gamma di frequenze creano un'alternanza pressione/depressione che genera delle “micro-bolle. Queste saranno in grado di pulire le parti sommerse, distruggendo qualsiasi organismo monocellulare. La rimozione del primo anello della catena alimentare inibisce la crescita dei “denti di cane” e di altre forme di vita che si nutrono di alghe.

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10 consigli utili per acquistare una barca usata

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Perché il nuovo a tutti i costi? Con i nostri 10 consigli utili potrai acquistare una barca usata al prezzo giusto e perfettamente adatta alle tue esigenze. Sì, perché oggi il mercato nautico dell’usato è più che mai in ripresa e risulta conveniente sia per il venditore sia per l’acquirente.

1 VALUTAZIONE CORRETTA: in fase di contrattazione è bene tener presente che, dopo il primo anno di vita, una barca (comprese le spese per accessori e attrezzature) perde mediamente il 25-30% del suo valore. Dal secondo al quinto anno la svalutazione media è pari al 5% annuo.

2 “COME NUOVA”: se dopo cinque anni un’imbarcazione vale circa le meta del suo valore originario, nei successivi cinque la curva di svalutazione si attenua sensibilmente fino almeno al decimo anno di vita. A questo punto, per tutte le barche di ultradecennali è fondamentale valutarne l’efficienza e le condizioni: dovrebbe sembrare “come nuova”.

3 REGOLA 30/70: per comprendere il processo di svalutazione (-50%) dei primi cinque anni di vita di una barca è fondamentale sapere che il costruttore realizza circa il 30% dell’imbarcazione e ne acquista il restante 70% da altri fornitori. Quest’ultima entità percentuale è costituita da componenti che dovranno essere quasi tutti sostituiti con frequenza periodica.

4 ATTENZIONE AL REFIT: quando fissi il budget, ricordati di considerare la revisione e il probabile refit della barca usata che sceglierai. L’ideale sarebbe stanziare il 50-60% del budget per l’acquisto e il restante 40-50% per cambiamenti e manutenzione nei mesi successivi.

5 GADGET E ATTREZZATURE: la quantità di accessori presenti su un’imbarcazione usata non è un dato particolarmente indicativo. Infatti, la maggior parte delle dotazioni sarà da sostituire, se non nell’immediato, sicuramente dopo pochi mesi.

6 MANUTENZIONE: le principali spese relative a questa voce riguardano motore ed eventuale attrezzatura velica. Dopo dieci anni inoltre occorre un’attenta verifica dell’albero e degli arridatoi.

7 MOTORE: dopo circa vent’anni è necessaria la sua totale sostituzione o quella di alcune sue componenti.

8 SOTTOCOPERTA: per tutti gli amanti della navigazione a lungo raggio, ampiezza e disposizione di cabine e cuccette sono fondamentali. Il riposo è fondamentale anche in viaggio.

9 SICUREZZA: zattera con certificazione oceanica, un trasmettitore di localizzazione d'emergenza e dei giubbotti con imbracatura sono molto più utile di tanti altri accessori tecnologici.

10 TEST: la fretta di concludere un affare spesso è controproducente. L’ideale sarebbe testare in mare l’imbarcazione che si intende acquistare, analizzandone pregi e difetti per una scelta più consapevole possibile.

Gli YACHT più premiati del 2017

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Tra le tante kermesse dedicate alle imbarcazioni di lusso, gli Show Boats Design Awards rientrano senza dubbio fra le più prestigiose. Giunti all’ottava edizione, gli Oscar della nautica sono stati assegnati a Kitzbuhel, meravigliosa località sciistica austriaca. Istituita dalla rivista internazionale Boat International, la cerimonia vede fra i suoi protagonisti cantieri navali e designer che si sono distinti per le architetture navali più moderne e innovative.

Ecco gli Yacht più premiati del 2017:

- GENESI – Best Exterior Design & Styling (sotto i 48m) e Most Innovative Motor Yacht

Motor yacht di 47 metri del cantiere italiano Wilder-Yachts, Genesi nasce dalla penna del designer Fulvio De Simoni. Dotato di scafo e sovrastruttura in alluminio, il gioiellino nostrano può ospitare fino a 11 persone, oltre l’equipaggio. Tra le soluzioni che più hanno colpito la giuria degli Show Boats Design Awards segnaliamo il terrazzino privato che che sisestende dalla fiancata e la meravigliosa piscina con copertura scorrevole.

www.wider-yachts.com

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- MY SONG – Best Exterior Design & Styling e Most Innovative Motor Yacht (cat. Sailing)

Un super veliero che giunge dal freddo nord… My Song è la straordinaria architettura navale progettata da Nauta Design e realizzata dal cantiere finlandese Baltic Yachts. Lunga circa 40 metri, è uno yacht a vela che assicura grande comfort e sorprendenti performance in acqua.

www.balticyachts.fi

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- JOY – Best Exterior Design & Styling (oltre i 48m) 

Imponente imbarcazione firmata Feadship, può navigare per 4.500 miglia a 12,5 nodi, nonostante i suoi 70 metri di lunghezza. Interessanti le ampie finestrature di una delle cabine, che consentono ai fortunati passeggeri di godere di viste mozzafiato. 

www.feadship.nl/en

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- SEXY FISH – Best Interior Layout & Design (sotto le 500 tonnellate) 

Design di qualità assoluta per questo splendido prodotto del cantiere Tansu Yachts. Gli spazi interni di questo yacht risultano particolarmente ricercati per l’uso magistrale di materiali pregiati e lo studio innovativo delle soluzioni illuminanti.

www.rizatansu.com

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- CLOUDBREAK – Best Interior Layout & Design (oltre le 500 tonnellate) 

Abeking & Rasmussen ha costruito un megayacht di altissimo livello. Ampi volumi interni, eleganza ed alta tecnologia sono le parole chiave per descrivere la creazione del designer Christian Liaigre. Gli ospiti della lussuosa imbarcazione (fino a 12, oltre i 22 dell’equipaggio), potranno trascorrere giornate all’insegna di relax e benessere nell’incantevole sala wellness.

www.abeking.com

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- SYBARIS – Best Interior Layout & Design (cat. Sailing)

Yacht a vela dotato di due alberi alti 70 metri, Sybaris è una maestosa architettura navale con ampi spazi sottocoperta. Peculiarità del grande salone interno sono la grande scala centrale e l’ariosa sala da pranzo.

www.perininavi.it/it

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- GALACTICA SUPER NOVA – Judge’s Special Award e Best Naval Architecture (cat. Yacht dislocanti)

Un megayacht di 70 metri firmato Heesen Yachts, capace di raggiungere i 30 nodi di velocità massima nonostante le dimensioni. Eleganza e design innovativo caratterizzano gli spazi interni di un’imbarcazione dotata di 4 cabine doppie, 1 vip e 1 master. 

www.heesenyachts.com

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- GIPSY – Best Naval Architecture (cat. Yacht semi-dislocanti)

Un altro prodotto del made in Italy ad aggiudicarsi un premio tanto prestigioso. Gipsy è la nuova creatura di Otam Yachts che ha stupito la giuria degli Show Boats Design Awards per la grande qualità sia degli interior sia degli exterior.

www.otam.it

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Seatec 2017: Tecnologia e Design per Yacht

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Dal pregiatissimo marmo bianco alle moderne soluzioni di tecnologia e design per yacht. Fra poco più di un mese (29-31 marzo), a Carrara si accenderanno i riflettori dei grandi player internazionali del settore nautico per l’evento dell’anno: Seatec 2017. Giunta alla sua 15esima edizione, la Rassegna internazionale di tecnologie, subfornitura e design per imbarcazioni, yacht e navi, organizzata da CarraraFiere, si rivolge ideate e esclusivamente a un pubblico di operatori. Si tratta dell’unico salone dedicato alla componentistica per la nautica organizzato in territorio italiano in cui responsabili di cantieri navali, armatori, broker e dealer saranno impegnati in intense tavole rotonde e frenetiche attività commerciali. 

Diversamente dalle precedenti edizioni, la kermesse carrarese quest’anno prevede una ricca offerta sia in termini espositivi sia per le tematiche trattate: tecnologia e accessori, attrezzatura per la vela, arredo e design, media, motori e propulsioni, attrezzature portuali, domotica ed elettronica, materiali e applicazioni, progettazione e ingegneria. Nel corso di Seatec 2017 saranno votati i migliori prodotti in mostra (premi Qualitech Technology e Qualitech Design) e la miglior soluzione di design nautico (Myda). Ci saranno iniziative legate al rispetto dell’ambiente e al tema della disabilità. In particolare, saranno istituiti i premi “Greentec” e uno speciale “Myda”, riconoscimenti che andranno rispettivamente al prodotto ecosostenibile dell’anno e alla soluzione di design più funzionale all’esperienza nautica dei portatori di handicap.

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Inoltre, il settore navale tradizionale non sarà l’unico protagonista della rassegna A Seatec 2017 si porrà l’accento anche su temi relativi a crociere e naviglio militare specializzato. Non mancheranno infine convegni e seminari dal taglio tecnico e specialistico: si parlerà di nuove dinamiche del mercato della nautica, combustibili poco inquinanti, tematiche dello smaltimento e robotica navale. 

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Nome per la tua barca: 8 consigli per la scelta

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Acquistare l’imbarcazione giusta, nuova o usata che sia, non è mai un’operazione semplice così come non lo è la scelta del suo nome. Sì, perché ogni barca che si rispetti, dal natante allo yacht, merita un appellativo dignitoso con tanto di lettera maiuscola. Se hai investito in un mezzo galleggiante e hai bisogno di qualche dritta, ecco i nostri 8 consigli per la scelta del nome della tua barca:

1. ANIMA: la primissima cosa da fare è stabilire il mood delle proprie escursioni marine e, di conseguenza, definire quello che sarà il carattere, l’anima dell’imbarcazione: romantico, divertente, serioso… A questo punto si può scegliere il nome con più coerenza e precisione.

2. ORIGINALITA’: no a nomi banali e scontati. L’imbarcazione non è un semplice mezzo di trasporto ma è quanto di più prezioso e personale un amante del mare dovrebbe possedere.

3. ETERNITA’: uno degli “errori” più diffusi nel processo creativo di “naming nautico” è certamente quello di subire l’influenza dei trend del momento L’imbarcazione durerà anni e attraverserà decine di mode diverse, quindi il suo nome dovrà essere, in un certo senso, eterno.

4. TIPOLOGIA DI BARCA: ricordatevi di considerare lunghezza, dimensioni e valore della vostra imbarcazione. Lo stesso nome potrebbe risultare più o meno efficace a seconda della imbarcazione.

5. BREVITA’ e COMPRENSIBILITA’: esigenze estetiche e motivi di sicurezza sono alla base di tale consiglio. In particolare, nomi troppo estesi e incomprensibili sarebbero di difficile posizionamento sulla poppa e, soprattutto, complicherebbero l’identificazione dell’imbarcazione nelle comunicazioni VHF.

6. TOP 5: vi suggeriamo di giungere a una lista finale di cinque nomi “papabili” per la vostra barca. In questo modo restringerete il target e svilupperete meglio le idee più interessanti.

7. SUONO: l’ultimissimo passo prima dell’atteso “battesimo nautico” consiste nel pronunciare più volte a voce alta il nome prescelto. Niente più di un suono associato all’immagine della vostra barca saprà dirvi se la scelta effettuata è quella corretta.

8. LUCE: è bene rendere visibile il nome della barca, facendo trasparire la sua anima attraverso i potenti mezzi della tecnologia. In questo senso, le grafiche LED personalizzate targate Yachtsign sono davvero uniche.

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Top 5 Imbarcazioni 2017, tutti i premi del Salone di Dusseldorf

Alla kermesse teutonica del mare, nell’ambito dell’European Yacht of The Year, i premi più prestigiosi sono stati assegnati ai cantieri transalpini. Nella Top 5 Imbarcazioni 2017 ci sono infatti ben quattro “gioiellini” francesi, eccellenze della nautica in diverse categorie. In particolare, all’European Yacht Tour 2017 del Boot Dusseldorf, sono state premiate le migliori luxury cruiser, performance cruiser, family cruiser, multihulls e special yacht.

Ecco la Top 5 Imbarcazioni 2017:

- OCEANIS YACHT 62 – Miglior Luxury Cruiser

Nata dalla penna esperta di Olivier Racoupeau, è l’ultima perla del cantiere Beneteau. “La sfida consisteva nell’ottenere una velocità media elevata mantenendo il comfort di bordo – continua Racoupeau - ho disegnato l’Oceanis Yacht 62 cercando di mantenere il centro di gravità più basso possibile e le manovre rinviate in pozzetto. Ho poi pensato alle esperienze nel mondo dei superyacht e ho cercato di portarne i benefici su questo primo grande yacht di Beneteau”.

Caratteristiche: Lungh. 19,07 m; largh. 5,33 m; pesc. 2,30/2,90 m; disl. 24170 kg.    

Cantiere: www.beneteau.it

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- POGO 36 – Miglior Performance Cruiser

Ala doppia pala del timone, poppa molto larga e tuga squadrata. La nuova barca di serie targata Chantier Naval Structures è avviata a bissare il successo già riscontrato da Pogo 3 nel mondo dei Mini 650. 

Caratteristiche: Lungh. 10,86 m; largh 4,00 m; disk. 3.600 kg; pesc. 2,10/2,93-1,10 m.

Cantiere: www.pogostructures.com

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- RM970 – Miglior Family Cruiser

Un segno distintivo che non può sfuggire agli occhi dei più esperti: lo scafo con spigolo fortemente accentuato che corre per tutta la lunghezza della carena. Il progetto, firmato da Marc Lombard, è l’ultima creazione del cantiere transalpino RM Fora Marine. Anche questo modello è prodotto sia nella versione con pala del timone singola e doppia chiglia sia in quella a due pale con una chiglia più profonda.

Caratteristiche: Lungh. 10,57 m; largh. 3,70 m; pesc. bichiglia 1,65 m; pesc. monochigli: 1,98 m; disk. 4.100 kg.

Cantiere: www.rm-yachts.com

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- OUTREMER 4X – Miglior Multihulls

Ancora un cantiere navale francese premiato. Si tratta di Outremer che, con il suo nuovo 4X (versione sportiva del modello 45), si è aggiudicato il riconoscimento per il miglior multihulls del 2017. Tra le peculiarità della barca, segnaliamo l’armo in carbonio e un dislocamento ridotto che consente performance di altissimo livello.

Caratteristiche: Lungh. 14,63 m; largh. 7,10 m; pesc. 1,00/2,00 m; disl. 8.200 kg

Cantiere: www.catamaran-outremer.com

- SEASCAPE 24 – Miglior Special Yacht

Unica eccezione allo strapotere francese in questa Top 5 Imbarcazioni 2017 è lo sloveno Seascape 24. Lo special yacht premiato è un 24 piedi con scafo planante, dotato di quattro cuccette sottocoperta e una deriva completamente sollevabile che consente di raggiungere direttamente la spiaggia.

Caratteristiche: Lungh. 7,30 m; largh. 2,50 m; pesc. 0,3/1,9 m; disl. 960 kg

Cantiere: www.seascape.it

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OceanLED lancia X-Series, l’ultima frontiera in materia di luci subacquee

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Le migliori caratteristiche tecniche di Xtreme Trailer e Pro riunite in un nuovo prodotto “luminoso”. OceanLED lancia X-Series, la gamma di luci subacquee che rappresenta l’ultima grande evoluzione tecnologica del brand anglosassone. 

I nuovi fari, installabili sia immersi sia emersi, sono disponibili nelle classiche tre versioni: a 4, 8 e 16 LED, con potenze luminose rispettivamente di 1.450, 2.900 e 5.800 lumen. Oltre ai tradizionali colori Ultra Wight e Midnight Blue, OceanLED ha scelto di mettere sul mercato anche la soluzione RGB (a eccezione della X-Series 4), compatibile sia con il sofisticato sistema DMX sia da smartphone mediante app dedicata, per consentire un pieno controllo e una completa personalizzazione della tonalità luminosa. X-Series è un prodotto che genera fasci di luce circolari con un raggio pari a 60° per ogni LED, capace di penetrare efficacemente l’acqua e illuminare aree più vaste rispetto alle precedenti Xtreme Trailer e Pro.   

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Facilmente installabili su qualsiasi tipo di imbarcazione (bastano fori passanti in carena di appena 12,5mm di diametro e tre semplici viti), le X-Series sono dotate di un sistema ATC (Active Thermal Control) che consente di prevenire il surriscaldamento delle stesse o di ridurre la potenza dei LED (fino allo spegnimento) nel caso in cui tale evento fosse già in atto. 

La tradizionale ed efficace protezione antivegetativa in Tritonium, consente una semplice e rapida lavabilità dei nuovi “gioiellini” OceanLED: è sufficiente strofinare leggermente le lenti per rimuovere qualsiasi incrostazione marina

Concept Sport Yacht, Lexus nel mondo della nautica

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Dalle quattro ruote al mare, il brand di lusso della Toyota fa il suo esordio nel mondo della nautica. Concept Sport Yacht è il gioiellino con il quale Lexus ha scelto di salpare verso nuovi successi oltre l’automotive. Diversamente dai trend ai quali Toyota ci ha abituati negli ultimi anni, sulla nuova imbarcazione (per ora, in unico esemplare) non notiamo tecnologia ibrida né mobilità green ma evidenziamo altresì un grande sforzo stilistico e una dotazione tecnologica interna a dir poco futuristica. A sostenere il progetto è stato lo stesso patron della casa automobilistica giapponese, Akio Toyoda, che stimolato i designer della Toyota Marine Department a progettare un’imbarcazione innovativa e degna del marchio Lexus.  

Esterni - Partiamo subito dalle dimensioni del prototipo nipponico: 12,7 m x 3.86 m di puro lusso e design, in grado di accogliere fino a otto persone. I fortunati a bordo del bolide sportivo potranno apprezzare la spinta dei due propulsori V8(già montati su alcune automobili top di gamma Lexus) che assicurano una potenza complessiva di 885 CV, per una velocità di 90 chilometri orari. Le tecnologie avanzate della casa giapponese si notano anche nello scafo, costruito in Cfrp (Plastica Rinforzata con Fibra di Carbonio), un materiale composito con resina epossidica di poliuretano e fibra di carbonio, al fine di rendere l’imbarcazione più leggera di una tonnellata rispetto a una simile costruzione in fibra di vetro.

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Interni - La strumentazione di bordo del Lexus Sport Yacht è davvero supertecnologica. Dal joystick per consentire massima manovrabilità e facile ormeggio, al touchscreen a colori sul timone che include sistema di navigazione GPS, radar di superficie, sonar sottomarino e illuminazione. Segnaliamo inoltre il sistema audio-video integrato targato Videoworks e la connessione internet Wi-fi 4G e Wan

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Trend settore nautico 2017

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“Se il buongiorno si vede dal mattino…”. Questo l’incipit ideale per parlare di Trend del settore nautico 2017, un anno che si preannuncia particolarmente fruttuoso per le aziende del comparto marino. I dati positivi registrati nel 2016 si confermeranno sin dalle prime settimane del 2017. Il +13% di fatturato globale registrato dall’Ufficio Studi di Ucina in chiusura dello scorso anno, è una solida base di partenza per fare ancora meglio. Così la pensa anche la maggior parte degli addetti ai lavori, per l’esattezza il 73% degli intervistati, che si aspetta una crescita del settore fino al 20%. 

“Gli operatori della nautica stanno vivendo una ripresa superiore a tutti gli altri settori, stiamo andando a una velocità che gli altri non conoscono" queste le parole del Presidente Ucina Confindustria Nautica, Carla Demaria, nel corso dell’Assemblea Generale dei soci tenutasi a Roma il mese scorso. In quella occasione, oltre ad annunciare i numeri positivi del comparto marino, sono stati evidenziati i provvedimenti attuati nel 2016 e anticipati alcuni trend del settore nautico del 2017. In particolare, si è parlato di procedure doganali semplificate e del decreto di conferma dell’IVA al 10% per gli ormeggi inferiori all’annualità, possibile dopo una recente sentenza della Corte Costituzionale. Altra novità è la conferma della direttiva “Bollino Blu”, che evita la duplicazione dei controlli dei vari corpi di polizia sulle unità da diporto. Un 2016 ricco di successi ma il futuro riserva ancora delle importanti sfide. Dal completamento della riforma del Codice della Nautica alla risoluzione del problema dell’eccessivo costo delle concessioni demaniali, che potrebbe portare al fallimento di molti porti italiani.  

Infine segnaliamo le date del prossimo Salone Nautico Internazionale di Genova comunicate da Ucina: dal 21 al 26 settembre 2017. Se per gli amanti del mare tale informazione rappresenta una pura curiosità, per gli addetti ai lavori il discorso cambia. Secondo un’indagine di GRS Research & Strategy infatti il 77% delle aziende espositrici del Salone considera strategica l’anticipazione della data della fiera e ha già espresso un forte interesse a partecipare alla prossima edizione.

Luci subacquee Sport 3124s, ultima novità Ocean LED 2016.

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Chi pensava che le novità Ocean LED 2016 potessero esaurirsi con i fari subacquei Sport 3116s, evidentemente non conosce le potenzialità creative e produttive del “luminoso brand” d’oltremanica. A Hinckley, città nella contea del Leicestershire in cui ha sede Ocean LED, è stata concepita la nuovissima Sport 3124s. Un faro dalla potenza luminosa di 3000 fixture lumen / 5.525 lumen con un ingombro particolarmente ridotto (100mm di diametro) e una caratteristica assolutamente innovativa: è la prima luce subacquea DUAL COLOR (blu e bianco) mai messa sul mercato. Dunque, l’ardua scelta fra Midnight Blue e Ultra Wight che si presenta con i fari Sport 3116s, lascia spazio alla particolare cromia delle Sport 3124s

Guidati dal solito mantra “Light. Years Ahead”, i professionisti Ocean LED hanno creato un prodotto capace di generare un fascio luminoso di 90° reali in orizzontale, senza dissolvenza ai bordi, e di 20° in asse verticale. Rispetto alle soluzioni dei competitor, è composta dal doppio dei led (24) e ha una capacità di irraggiamento decisamente superiore. Grazie alla lente Pilkington Optiwhite, il suo fascio luminoso non viene disperso né sott’acqua né fuori.

Come per la Sport 3116s, la sua installazione è davvero molto semplice: per applicarla bastano un piccolo foro di 12 mm di diametro nello scafo e 3 semplici viti. Quanto ad affidabilità e resistenza agli agenti naturali e atmosferici, Sport 3116s si dimostra un prodotto d’eccellenza. E’ costituita infatti da un corpo unico in alluminio e bronzo (Alu Bronze), materiali che la rendono perfettamente resistente alla corrosione. Inoltre, la sua protezione antivegetativa in Tritonium, la rende facilmente lavabile: è sufficiente strofinare leggermente le lenti per rimuovere qualsiasi incrostazione marina

Nautica e Web 3.0, le nostre eccellenze

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Organizzazione, staff competente e prodotti di qualità sono solo alcuni dei requisiti necessari a un’azienda per avere successo al giorno d’oggi. Non si può infatti sottovalutare l’importanza strategica di una stretta connessione fra Nautica e Web 3.0, fondamentale per cavalcare l’onda positiva del settore nell’ultimo periodo. Per il grande rilancio dell’industria del mare occorre infatti implementare strategie innovative in termini di sviluppo tecnologico e comunicazione. E proprio questi sono gli ambiti in cui Indemar continua e investire per difendere la sua posizione di protagonista del settore sia a livello nazionale sia internazionale. 

Come in ogni serio processo di Digital Transformation, il primo step per le aziende di dimensioni medio-grandi è l’aggiornamento/sostituzione del software gestionale obsoleto o inefficiente con una soluzione più moderna e adatta a recepire tutte quelle istanze delle aziende di oggi. Nel nostro caso, si è scelto di implementare Microsoft Dynamics NAV, un ERP che offre alle imprese tutti gli strumenti per un controllo completo del business, assicurando funzionalità di analisi approfondite, e risparmio di tempo e denaro. A proporne l’introduzione e a occuparsi di tutte quelle attività di sviluppo è stato Michele La Torre, Responsabile Finanza del gruppo Indemar.

In un’ottica di strategia globale di Nautica e Web 3.0, Indemar non si è fermata al gestionale ma ha contestualmente rinnovato tutti i suoi presidi digitali, dal sito istituzionale alla piattaforma e-commerce. Con l’aiuto dei professionisti di GMG Net, il nostro website si è allineato alle ultime esigenze tecnologiche degli utenti e ai sofisticati algoritmi di Google. Oggi indemar.com è una piattaforma mobile-friendly con page in continuo aggiornamento, dotata di gallery di immagini e prodotti, dalla grafica accattivante e dai contenuti interessanti. Ma c’è di più. Molti dei prodotti commercializzati da Indemar sono disponibili anche per l’acquisto online, una vera rarità per il settore nautico italiano.

Creata l’infrastruttura digitale dell’azienda, è necessario incrementare la reputazione web del marchio e adeguarne il linguaggio comunicativo per fidelizzare i clienti e creare nuove prospettive di business. In questo senso è andata la recente scelta di affidarsi a Datasys Network, in particolare alla sua divisione che si occupa di Web Marketing. Grazie alle attività intensive degli ultimi mesi, Indemar comunica in maniera moderna ed efficace sui principali social network e offre agli internauti contenuti originali in tema di nautica. Ci riferiamo in particolare al nostro nuovo blog, alimentato settimanalmente sia in ottica di fidelizzazione dei lettori/clienti sia per l’ottimizzazione SEO delle pagine del website indemar.com.

Yacht design, i nuovi trend internazionali

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Il 2016 è agli sgoccioli, è tempo di bilanci e considerazioni preziose per le valutazioni degli addetti ai lavori e per le scelte degli appassionati di nautica. Se parliamo di yacht design, i nuovi trend internazionali sono stati delineati, senza alcun dubbio, nel corso degli ultimi tre appuntamenti fieristici di Cannes, Genova e Montecarlo. Ciò perché a guidare il mercato dei superyacht sono sia gli espositori, con le loro proposte sempre più innovative e tecnologiche, sia i visitatori/potenziali acquirenti, cui spetta sempre il giudizio finale. Certamente un mercato d’élite che però vale circa 19 miliardi di euro a livello internazionale (dati Deloitte e Altagamma 2015). In questo importante comparto l’Italia è al secondo posto fra i maggiori paesi produttori del settore nautico (dopo gli Usa) e al primo per quanto riguarda i soli megayacht. Dunque un mercato florido e in continua ascesa, merito dell’offerta sempre più tecnologica e moderna dei cantieri navali. 

Tornando a parlare di yacht design, i nuovi trend internazionali ci dicono che le preferenze si orientano verso gli stili sportivo e il classico, le prue dritte “militari” e le linee che richiamano il car design. Molto successo stanno avendo anche i cosiddetti explorer vessel, moderne imbarcazioni pensate per lunghe traversate e circumnavigazioni del globo, dotate però di ogni comfort e tecnologia. Delle lussuose navi da esplorazione. Parlando di interior design invece, il gusto del pubblico si rivolge a spazi sempre più ampi e ariosi, con altezze da loft e viste panoramiche. Terrazze, grandi piattaforme balneari, pareti sottili e trasparenti per avere sempre una percezione di open space. Ecco le principali imbarcazioni premiate al Monaco Yacht Show come massimi esempi di yacht design internazionale:

Genesi, 46 metri. Cantiere: Wider. Premiato per la propulsione ibrida ecofriendly.

Sybaris, 70 metri. Cantiere: Perini Navi. Ha vinto l'Interior Design Award. 

Galactica Super Nova, 70 metri. Cantiere: Heesen Yachts. Ha vinto il MYS Exterior Design Award2016 e il premio Migliore Superyacht Nuovo. 

Mangusta Oceano, 42 metri. Cantiere: Overmarine

Quinta Essentia, 55 metri. Cantiere: Admiral – The Italian Sea Group

Fast, 46 metri. Cantiere: Baglietto.

Scorpion, 46 metri. Cantiere: Sanlorenzo.

In Domani, 45 metri. Cantiere: Benetti

Arcadia 100, 31 metri. Cantiere: Arcadia Yachts

Crossbow 102’, 32 metri. Cantiere: Southern Wind Shipyard.

Sonny Levi, omaggio a un mito della nautica italiana

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Oltre 1500 progetti di offshore, motoscafi, motoryacht e una visione rivoluzionaria e avanguardistica del settore mare. Stiamo parlando di Renato “Sonny” Levi, un mito della nautica italiana, recentemente scomparso all’età di 90 anni. Una mano d’oro, una creatività fuori dal comune per un uomo che ha incarnato ante litteram il ruolo del designer moderno, con capolavori ideati per la navigazione sportiva, militare e da diporto. 

Nato a Karachi, nell’odierno Pakistan, deve il suo bizzarro e fortunato soprannome alla sua balia che, avendo difficoltà nella pronuncia della “R”, iniziò a chiamarlo “Sonny”. Gran parte della sua gioventù la trascorse in territorio indiano poiché la ditta di famiglia era riuscita ad assicurarsi una grossa commessa per la costruzione di imbarcazioni veloci per Polizia e Finanza locali. E proprio in quegli anni si innamorò delle barche da corsa che si costruiva da sé e testava direttamente. Se qualcosa andava o storto o se semplicemente desiderava incrementare la sofisticatezza delle sue creazioni, tornava al lavoro e correggeva i suoi progetti. La sua geniale ostinazione nel ridisegnare le carene per ridurre al massimo la superficie bagnata durante la planata, gli permise di elaborare la cosiddetta “carena a V”, realizzata contemporaneamente dall’americano Hunt. Già in quegli anni, Sonny Levi dovette sembrare un vero portento, un predestinato a diventare un mito della nautica italiana

Il primo vero riconoscimento delle sue capacità di designer e progettista ebbe luogo nel 1961, quando partecipò alla prima edizione della gara motonautica d’altura Cowes-Torqay, organizzata dal direttore del quotidiano Britannico Daily Mail. Per questa occasione Sonny si presentò con la sua A’ Speranziella. Pur non vincendo, riuscì ad attirare l’attenzione internazionale sui suoi lavori e a farsi un nome nella nautica grazie ai 40 nodi di velocità raggiunti in gara. Ma era solo l’inizio. Nel 1963, con la stessa imbarcazione, si aggiudicò la prestigiosa competizione e la sua matita divenne una delle più contese per i progetti di mezzo mondo. Ormai era un’icona della nautica mondiale e anche Gianni Agnelli gli commissiona due prototipi: “Ultima Dea” e “Ultima volta”. 

Non solo barche… Sonny Levi fu protagonista di varie sperimentazioni in campo automobilistico, che puntualmente andarono ad arricchire progetti per Formula 1 e auto di serie. Dunque un designer a tutto tondo, sempre disposto a mettersi in gioco e alzare il livello, qualsiasi fosse l’obiettivo iniziale del suo progetto. Tra le sue creazioni più importanti in ambito nautico ricordiamo: Surfury, uno scafo con carena a Delta doppia motorizzazione collegata a un solo albero; Drago, prima barca di serie a superare i 50 nodi di velocità; Arcidiavolo, che raggiungeva i 67,7 nodi nel 1973; Dart, primo scafo da competizione dotato di trasmissione step-drive. Infine segnaliamo il sistema Levi-Drive, utilizzato ancora oggi per migliaia di imbarcazioni tra le quali Atlantic Challenger II, con cui Benson ha conquistato il record di traversata atlantica (a una media di 35,69 nodi!).

Certificazioni internazionali di qualità, un reale valore aggiunto per le aziende

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L’attenzione del legislatore in materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro è certamente aumentata negli ultimi anni e oggi possiamo dire che in molte aziende del nostro Paese il rischio di infortuni è sensibilmente diminuito. Parlando del nostro settore e delle certificazioni internazionali di qualità, è doveroso sottolineare quanto sia complesso ma altrettanto gratificante ottenere riconoscimenti ufficiali per l’operato in azienda. La qualità della vita lavorativa è fondamentale sia da un punto di vista etico sia per raggiungere soddisfacenti traguardi di business.

Lo sa bene il board dirigenziale Indemar, da tempo sensibile alle tematiche di sicurezza e salubrità in ambiente di lavoro. E a confermarlo sono le diverse attestazioni ottenute negli anni e regolarmente rinnovate, vero fiore all’occhiello dell’azienda. Tra le certificazioni internazionali  di qualità più prestigiose segnaliamo la nota ISO 9001:2008 (che Indemar possiede da ben 12 anni) e la più rara BS OHSAS 18001:2007, di recentissimo aggiornamento (rilasciata a Indemar nel 2016). La prima si ottiene solo in seguito a un’attenta verifica dei processi aziendali. Prerequisito fondamentale è la conformità del Sistema di Gestione Qualità dell’azienda alle norme vigenti. In particolare, il richiedente deve dimostrare di saper rispondere in modo adattivo a qualsiasi sollecitazione economica e/o produttiva e di avere risorse per la cosiddetta “gestione del rischio”. Si tratta di una certificazione di durata triennale, riconosciuta a livello internazionale. 

Come anticipato, le aziende in grado di esibire la certificazione BS OHSAS 18001:2007 non sono moltissime. E Indemar è una fra queste. Si tratta di un’attestazione relativa ai Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, rilasciata secondo lo standard internazionale British Standard – Occupational Health and Safety Assessment Series. E’ integrabile alla certificazione ISO 9001, nonché a un eventuale Modello di Gestione, Organizzazione e Controllo (D.Lgs. 231/2001). L’iter di certificazione consta di vari audit volti a verificare la conformità dei luoghi di lavoro alle normative internazionali vigenti. Le aziende dotate di OHSAS 18001 dimostrano di saper valutare, prevenire e ridurre efficacemente i rischi connessi a salute e sicurezza dell’attività lavorativa.

Indemar: lo “showroom del mare”. Intervista a Paolo Gatti

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Un vero e proprio “showroom del mare”, una sorta di “paradiso terrestre” per gli amanti della nautica che vogliono essere sempre aggiornati sulle novità di settore. A cucirci addosso tali splendide definizioni sono i nostri clienti, che ogni giorno ci rendono orgogliosi dell’operato dell'intero staff. Indemar è riconosciuta come una realtà sempre all’avanguardia. E' stata fra le prime aziende a proporre nuove generazioni di silenziatori, sistemi di depurazione dei gas di scarico e motori a gas che combinano esigenze di lunga e difficile operatività agli attuali requisiti di abbattimento delle emissioni. Oggi continua a offrire le migliori soluzioni per la nautica, grazie a un’attenta selezione preliminare dei principali produttori internazionali. Al momento, Indemar distribuisce ben 26 brand stranieri. Ma per una reale full immersion nel nostro mondo, chi meglio del nostro responsabile Divisione Marina, Paolo Gatti? A intervistarlo ci abbiamo pensato noi…

Paolo Gatti

Paolo Gatti

Paolo, potresti tracciare una sorta di identikit dei nostri clienti?

“Acquistiamo prodotti all’estero per venderli nel mercato italiano, che rappresenta il 90% del nostro fatturato (70% cantieri e 30% after market) mentre il restante 10% è rappresentato da vendite all’estero. I nostri principali clienti sonoi cantieri. Abbiamo un catalogo talmente completo da poter soddisfare sia i costruttori di piccole unità da diporto sia quelli di megayacht”.

E il catalogo?  Com'è cresciuto negli ultimi anni?

  “Ci siamo specializzati su prodotti tecnici selezionati e puntiamo su articoli anche più costosi rispetto alla concorrenza, ma con una garanzia di qualità assoluta. Offriamo infatti componenti che ci consentano una personalizzazione da realizzare insieme all'ufficio tecnico del cantiere. Un processo che può riguardare vari prodotti, dalle luci subacquee ai dissalatori sino agli impianti antincendio”.

    Dunque Indemar si occupa anche del supporto in fase di allestimento?

  “Sì, il nostro sostegno in fase di montaggio e installazione, specie nelle prime fasi e nel caso di nuovi prodotti, è una delle chiavi del nostro successo. In questo modo aiutiamo il cantiere ad acquisire autonomia totale. Quando l’imbarcazione viene consegnata    all’armatore, noi esauriamo i nostri compiti”.

Come avviene il processo di selezione dei prodotti dello “showroom del mare”?

“Con un'attività di monitoraggio delle tendenze, ad esempio partecipando alle fiere più interessanti, in particolare negli Stati Uniti, e con un confronto con gli uffici tecnici e commerciali dei cantieri, che ci forniscono indicazioni sulle loro necessità. La nostra     forza è  rappresentata proprio dalla qualità indiscussa dei brand selezionati, leader di mercato e coperti da assistenza in tutto il mondo”.

Qual è l’ultimo marchio a essere entrato nella grande famiglia Indemar?

SureShade, realtà statunitense con base in Florida, specializzata in tende parasole a scomparsa per motoryacht. Tra le novità della stagione segnalo anche Sport Light, una luce subacquea di OceanLed molto potente e semplice da installare, esposta in   anteprima mondiale al Salone Nautico di Genova”.

Infine la domanda che tutti i clienti si pongono… Quali sono le nostre tempistiche?

“Le consegne variano in funzione della capacità del nostro cliente di inviarci ordini a programma, consuetudine sempre più rara, che riesce solo ai cantieri meglio strutturati. Per il resto abbiamo la forza di contare su un magazzino importante, che ci permette di consegnare quasi tutti i nostri articoli entro 24 ore. Un investimento che ci ha consentito di costruire una strategia vincente”.

 

Salone Nautico di Genova 2017: possibili novità

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Le cosiddette barche da lavoro protagoniste di una fiera ad hoc nel capoluogo ligure. Questa è una delle possibili novità del Salone Nautico di Genova 2017 che, dopo il successo dell’ultima edizione, si appresta a fare il bis l’anno prossimo.

Pilotine, imbarcazioni ecologiche come quelle per la pulizia del mare e tanti altri mezzi di trasporto marittimi utilizzati in diverse attività lavorative meritano uno spazio importante nel capoluogo ligure. Della stessa idea è anche Massimo Giacchetta, vicepresidente della Camera di Commercio di Genova: “Quello delle barche da lavoro è un settore trainante e Genova dispone di un grande punto di forza rispetto a molte altre città europee, ossia quello di avere un quartiere fieristico sul mare e logisticamente centrale – e continua - noi vogliamo che un evento di questo tipo abbia casa a Genova, in un’ottica di continuità con il Salone Nautico”. Parole queste che fanno ben sperare addetti ai lavori e non solo. L’artigianato ligure in tal senso vanta infatti una tradizione antica e non teme la concorrenza di competitor stranieri. Incentivare tali attività, favorendo un settore nautico sempre più in crescita in Italia, significherebbe conferire nuova linfa vitale al tanto oltraggiato made in Italy. Le aziende del nostro Paese potrebbero in questo modo ampliare la propria offerta merceologica e sposare gradualmente la causa della Blue Economy. Con tale concetto non si intendono solo le barche da lavoro ma ci si riferisce anche alle costruzioni navali, agli equipaggiamenti subacquei, alla gestione di merci e passeggeri, alla robotica ecc…

Con Genova capitale di tale segmento del settore, il percorso di internazionalizzazione di molte realtà della nautica italiana sarebbe più semplice e immediato. Oltre agli enormi vantaggi per l’export diretto nei diversi mercati internazionali, si agevolerebbe la nascita di filiere all’estero e verrebbero a crearsi nuove opportunità per il canale distributivo.

Trucchi per scoprire l'età di una barca

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Se stai per acquistare un mezzo galleggiante o vuoi semplicemente fare bella figura con qualche amico esperto di nautica, non potrai fare a meno di alcuni piccoli trucchi per scoprire l’età di una barca. In realtà, non si tratta di stratagemmi segreti o astruse valutazioni ma di semplici indicazioni tecniche per non arrivare impreparati di fronte a un rivenditore piuttosto che a un fanatico del mare. Innanzitutto, c’è una data da tenere bene a mente: il 1998. Non perché è l’anno in cui James Cameron vince 11 premi Oscar per il film "Titanic" ma perché, più semplicemente, entra in vigore una legge che obbliga a indicare il numero di matricola di ogni barca.  Prima del ’98, invece, l’indicazione dell’età e dei dati dell’imbarcazione era a discrezione dei cantieri navali.

TRUCCHI PER SCOPRIRE L’ETA’ DI UNA BARCA (COSTRUITA PRIMA DEL 1998)

Non essendoci documenti relativi all’imbarcazione dotati di effettivo valore legale, gli unici consigli che ti possiamo dare sono i seguenti:

1.Affidati alla tua conoscenza o a quella di una persona davvero esperta di nautica. Un professionista serio del settore riuscirà certamente a darti delle indicazioni precise e affidabili.

2.Per le barche con motore non fuoribordo (installati all’interno), puoi consultare il libretto del motore stesso, che riporta la sua data di produzione. Molto spesso, l’età del componente meccanico è simile a quella dell’intera imbarcazione. Tale teoria non è invece applicabile per i motori fuoribordo, la cui sostituzione è molto più semplice e, di conseguenza, molto più diffusa.

TRUCCHI PER SCOPRIRE L’ETA’ DI UNA BARCA (COSTRUITA DOPO IL 1998)

Tutto cambia se il mezzo galleggiante è stato costruito dopo il “fatidico” 1998. In questo caso è necessario saper decifrare il cosiddetto CIN (Craft Identification Number), codice identificativo relativo a ogni imbarcazione regolarmente registrata. Un numero che ci indica produttore, sede e data di fabbricazione. Ciò non vale solo per l’Italia, ma per tutti quei Paesi che fanno parte di ICOMIA (International Council of Marine Industry Associations).

Il CIN è composto da 14 caratteri alfanumerici e solitamente è posto in due punti della barca: uno visibile (direttamente sullo scafo, o sullo specchio di poppa o vicino al motore…) e uno meno visibile (area nascosta della barca, come controllo di sicurezza).

Es. CIN: IT-BBBCR964K415

IT = CODICE NAZIONE DEL PRODUTTORE (es. Italia)

BBB = CODICE IDENTIFICATIVO DEL PRODUTTORE (es. azienda BBB)

CR964 = NUMERO DI MATRICOLA 

K = MESE DI PRODUZIONE (es. Novembre, poiché Gennaio è A, Febbraio B, Marzo C…)

4 = ANNO DI PRODUZIONE (es. prodotto nel 2014 perché il modello è di questa decade)

15 = ANNO DEL MODELLO (es. modello del 2015, ma prodotto nel 2014

Cena sullo Yacht, 5 consigli indispensabili

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Grazie a tecnologia e comfort, le barche di oggi somigliano sempre più ad appartamenti moderni e lussuosi che quasi non ci si accorge di essere a bordo di mezzi galleggianti. Tuttavia, per noi italiani grandi amanti del buon cibo e così devoti alla “sacralità dei pasti”, una perfetta cena sullo yachtnon potrà definirsi tale se “padroni di casa” e ospiti non dovessero seguire questi semplici consigli.   

1 CIBI SEMPRE FRESCHI

Sembrerà strano ma su una barca è possibile avere sempre pesce e frutta fresca. La possibilità di fare soste frequenti in piccoli porti e caratteristiche baie, ci consente di acquistare direttamente dai pescatori o di far compere nei mercati limitrofi all’area costiera.

2 GRIGLIATA, SI PUO’

Chi si immagina grigliate fra amici solo in contesti di montagna o in spazi angusti accanto al barbecue in giardino, beh, forse non conosce i Grill ElettriciKenyonL’azienda statunitense infatti sa benissimo come rendere indimenticabile una cena sullo yacht. Niente fiamme libere né eccessivo calore che rovina i cibi. Le griglie Kenyon inoltre hanno tutte un doppio strato antiaderente facilmente lavabile.

3 DRY E’ MEGLIO (non parliamo di vini)

Ai commensali meno abituati alla navigazione, consigliamo grissini, cracker e crostini piuttosto che pan carré e pane morbido. Cibi croccanti e secchi sono un naturale antidoto in caso di nausea da mal di mare.

4 EVITARE SPRECHI

I beni più preziosi su una barca sono Acqua ed Energia Elettrica. Si può tranquillamente preparare un’ottima cena sullo yacht senza sprecare tali risorse. La percezione del consumo di acqua ed energia è totalmente differente da quella che abbiamo a casa. Dunque, nel caso in cui non si è esperti di imbarcazioni, è consigliabile farsi guidare dai “padroni di casa”.

5 SMARTPHONE, NO GRAZIE

Godetevi l’atmosfera, i giochi di luce, il profumo del mare... Smartphone rigorosamente sottocoperta! Per una cena sullo yacht davvero perfetta, dimenticatevi dell’oggetto di uso comune che più di ogni altro distoglie la nostra attenzione dagli altri e dall’ambiente che ci circonda.

Yacht in stile Warhol, nuovo approdo in Italia

Come le mostre pop-art itineranti più seguite, lo yacht in stile Warhol torna in Italia. Gli amanti delle avanguardie artistiche degli anni Sessanta o più semplicemente delle opere bizzarre e kitsch (secondo i punti di vista) dovrebbero far tappa a Portoferraio. La famosa “Guilty” è da qualche giorno ormeggiata al molo d’Elba. Con i suoi trentacinque metri di extralusso, tecnologia e arte, la creazione della designer Ivana Porfiri continua ad attirare turisti e curiosi. Centinaia di fotografie scattate a un gigante del mare che, nonostante sia nato dalle mani di un artista affermato come Jeff Koons, divide il pubblico per gli eccessi cromatici e per il design decisamente fuori dagli schemi.   

Guilty, lo yacht pop art (Ph. www.artribune.com) 

Guilty, lo yacht pop art (Ph. www.artribune.com

Cosa si dissero Jeff Koons e Dakis Jannou, proprietario dello yacht in stile Warhol, nell’incontro in cui fu commissionato “Guilty” non è dato saperlo. Certo è che i colori articolati e le forme geometriche dipinte sulla barca non lasciano dubbi sull’eccentricità dei due personaggi. Con le figure blu e gialle contrapposte al nero e ai pois, Koons emula il modello di camuffamento delle navi inglesi della Prima Guerra Mondiale (la “Razzle Dazzle” di Norman Wilkinson) ma si ispira anche a un dialogo immaginario fra “idea delle piramidi e immagine delle oasi e dei miraggi”. Dunque nessuna influenza diretta dalla pop-art di Warhol e Roy Liechtenstein ma un risultato complessivo che somiglia molto al linguaggio artistico delle due icone newyorkesi.

Completamente differenti dall’esterno risultano invece gli spazi sottocoperta. Stanze bianchissime e luminose per consentire agli ospiti di ammirare le diverse opere d’arte che l’armatore ha voluto a bordo. Dai sipinti “Hex Mirror” di Anish Kapoor e “Untitle (Vision)” di David Shringley, alle installazioni neon di Martin Creed. Infine, è nella cabina privata di Jannou che troviamo il “Colpevole”: una tela di Sarah Morris in cui spicca la parola “Guilty” in caratteri rossi. 

Tendalini per yacht, le soluzioni SureShade

Farsi coccolare dal sole o godersi momenti di relax in spazi ombreggiati, magari con un cocktail in mano e in compagnia degli amici? I tendalini per yacht della gamma SureShade sono l’ideale per chi vuole creare, di volta in volta, l’atmosfera giusta sulla propria barca. L’azienda americana è infatti leader internazionale nella produzione di tende parasole a scomparsa, sia elettriche sia manuali. Rispetto a molti competitor, SureShade crea soluzioni diverse per tipologia e dimensione, perfettamente adattabili a qualunque tipo di imbarcazione.

Come loro stessi affermano, ogni singolo sistema di tendaggio prodotto nasce da un confronto con team specializzati in Boat e Yacht Design, finalizzato all’analisi degli aspetti peculiari di ogni barca. Qualità e funzionalità sono dunque i principi su cui si fonda la filosofia aziendale della nota realtà americana. A dimostrarlo è il fatto che le caratteristiche tecniche dei tendalini per yacht SureShade siano coperte da preziosi brevetti internazionali.

Ma quali sono le principali soluzioni SureShade?

SureShade ATF – Tendalini automatici elettrici, ideali per barche sopra i 9 metri di lunghezza

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SureShade MTF – Tendalini manuali, ideali per barche sopra i 10,6 metri di lunghezza

SureShade M3 per Megayacht – Tendalini elettrici, ideali per barche sopra i 18 metri di lunghezza

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SureShade RTX – Tendalini manuali (meccanismo push/pull), ideali per barche fino a 8 metri di lunghezza

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